News

Sentenza choc: professore assolto per comportamento inappropriato.

«L’ha toccata ma non ha fatto allusioni sessuali», si legge la sentenza sulle presunte violenze e molestie verbali avvenute tra il 2010 e il 2014 all’ospedale Vittorio Emanuele Ferrarotto nei confronti di sette studentesse. La Procura farà ricorso.

Le parole dei giudici riportano indietro a un passato lontano e sono destinate a far discutere. L’imputato «ha appoggiato i palmi al seno; ma non c’è stata una pressione particolare delle mani». E ancora: «appare poco verosimile che, volendole palpare una zona erogena, il docente non abbia fatto alcuna allusione sessuale».

Elementi che hanno indotto i magistrati di Catania ad assolvere un docente 68enne dalla accuse di violenza e molestie nei confronti di sette studentesse. I fatti sono avvenuti tra il 2010 e il 2014. Il verdetto è stato emesso il 25 febbraio scorso, ma di oggi sono le motivazioni. Secondo il collegio, a carico dell’imputato non sarebbe stata raggiunta la prova al di là di ogni ragionevole dubbio.

Nonostante sia stato accertato il «comportamento predatorio» dell’uomo, «ossessivo nei confronti delle studentesse, il tribunale deve distinguere caso per caso se i comportamenti siano sussumibili nel reato contestato». «Permangono dei dubbi sulla effettiva invasione della sfera sessuale e del dolo», insistono i magistrati. Ad esempio, una delle vittime aveva sostenuto che il giorno del suo compleanno era stata molestata. «Voleva fermarla per farle gli auguri. Appare poco verosimile che, volendole palpare una zona erogena, il docente non abbia fatto alcuna allusione sessuale», risponde il tribunale, che definisce anomalo il contatto «poiché l’imputato non ha utilizzato le dita per palpare».

Sempre la stessa ragazza ha raccontato che mentre si trovava nella stanza del docente, lui le si era buttato addosso. «Non si comprende cosa significhi buttarsi addosso e se ciò abbia coinvolto la sfera sessuale della persona offesa», precisano i giudici, secondo i quali «se non c’è dissenso, non c’è violenza». Una tesi non condivisa dalla Procura di Catania, che farà appello.


Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio