Sempio si poggiò alla parete delle scale per vedere il corpo
Un uomo non avrebbe mai dovuto scendere le scale di casa Poggi. Tuttavia, sembra che si sia appoggiato alla parete alta della scala, lasciando un’impronta «33» sul muro della cantina, proprio nel punto in cui si trovava il cadavere di Chiara Poggi. Gli inquirenti ritengono che questa impronta appartenga all’assassino, secondo quanto indicato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano nella relazione che ha dato avvio a una nuova inchiesta, che coinvolge un sospetto per l’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007, in complicità con altre persone.
Sebbene un trentasettenne, amico di Marco Poggi, sostenga di essere stato un frequentatore della villetta e che le sue impronte siano normali, la Procura di Pavia, guidata da Fabio Napoleone, considera la posizione dell’impronta anomala: troppo orizzontale e alta rispetto all’altezza del sospetto per poter essere una traccia lasciata mentre scendeva le scale. Dalle indagini precedenti, che avevano portato alla condanna di Alberto Stasi, non sono state trovate impronte di scarpe insanguinate sui gradini fino al fondo delle scale, dove il corpo di Chiara è scivolato.
Ora, la ricostruzione della dinamica criminale, supportata da una consulenza tecnica che ha evidenziato la compatibilità dell’impronta con il palmo della mano destra del sospetto, dovrà essere esaminata attraverso accertamenti tecnici più dettagliati nella scena del crimine, compresi gli esami delle tracce ematiche prelevate dal campione di intonaco grattato dalla parete. Quell’impronta «papillare 33» era già stata considerata, dagli investigatori, come possibile indice dell’assassino. Potrebbe essere stata lasciata appoggiando la mano dalla cima delle scale o scendendo al massimo di un gradino, considerando che lì si trova un’orma nel sangue della suola a pallini, attribuita a Stasi. I pubblici ministeri hanno disposto una nuova consulenza anche sull’impronta della scarpa, su cui la difesa di Stasi sostiene che potrebbe appartenere a una misura diversa. Infine, gli inquirenti stanno riesaminando tutte le orme lasciate sulla scena del crimine.