Sangue e veleno: un mistero da svelare.
La nuora di una donna di cinquantotto anni, uccisa nella sua abitazione a Fregene, aveva cercato informazioni su come rimuovere tracce ematiche da un materasso e su come avvelenare una persona. La trentenne fermata poco prima della mezzanotte è accusata di omicidio aggravato dalla minorata difesa e abuso di relazioni domestiche e di ospitalità.
Il corpo della vittima è stato scoperto dal figlio, di ritorno dal lavoro, che ha trovato la madre riversa per terra vicino al letto matrimoniale, coperta da cuscini e con numerose tracce di sangue. I carabinieri, giunti sul posto insieme al medico legale, hanno constatato che la donna presentava numerosi colpi inferti al torace con un’arma da taglio.
La compagna del figlio, che aveva segnalato problematiche con la vittima, è stata fermata. Durante la mattinata verrà conferito l’incarico per l’autopsia, prevista per il giorno successivo, e si terrà un’udienza davanti al gip per la convalida del fermo.
“La mia assistita ha proclamato la sua innocenza”, ha dichiarato l’avvocata difensore, sottolineando che la giovane è molto provata ma determinata a presentare la sua versione dei fatti. Si è riferito che, dopo aver cenato insieme, si sono recati in camera; il compagno è poi uscito per lavoro mentre lei è andata a letto, addormentandosi profondamente con i tappi alle orecchie. Non ha percepito nulla fino al ritorno del fidanzato, che l’ha svegliata trovando la porta aperta.
La trentenne, attualmente detenuta, è accusata di omicidio aggravato. “Vivevano in quella casa dal 29 marzo in attesa di trasferirsi altrove”, afferma l’avvocato. I rapporti con la suocera erano descritti come normali, limitati a qualche banale discussione. In merito alle ricerche effettuate online, la penalista spiega che la prima era relativa alla rimozione di tracce di mestruazioni e l’altra riguardava l’avvelenamento di piante invasive nel giardino. Si ricorda che la donna è morta accoltellata, non avvelenata, e l’arma del delitto non è ancora stata trovata.
