Rinviato a giudizio l’equipaggio della Mare Jonio.
Gli imputati devono rispondere del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dal trarne profitto.
Rinviati a giudizio tutti gli imputati del caso Mare Jonio. Dovranno rispondere del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dal trarne profitto. La decisione è del Gup del Tribunale di Ragusa. Tra gli imputati ci sono il comandante della nave, Pietro Marrone, Alessandra Metz, legale rappresentante della società armatrice Idra Social Shipping, Giuseppe Caccia, vicepresidente del CdA della Idra e capo spedizione, Luca Casarini, fondatore di Mediterranea Saving Humans, e tre componenti dell’equipaggio: il medico Agnese Colpani, il soccorritore Fabrizio Gatti e il tecnico a bordo, Georgios Apostolopoulos.
Le parole di Casarini
«Non ci faremo spaventare da nessuno» ha detto Casarini. «Sappiamo benissimo cosa abbiamo fatto: abbiamo aiutato 27 persone, lasciate in mezzo al mare per 38 giorni. Questo processo diventerà l’occasione per chiedere conto a ministri e autorità, sul perché queste persone sono state lasciate in mezzo al mare. Diventerà – prosegue Casarini – un processo all’omissione di soccorso. Nel frattempo noi non restiamo impauriti, anzi, raddoppiamo».
Le intercettazioni
Nel corso delle indagini preliminari «sono state utilizzate delle intercettazioni tra noi avvocati difensori e i nostri assistiti», ha spiegato la legale dei sette componenti della Ong, Serena Romano. «Cercheremo di capire come mai questo provvedimento sia stato ritenuto valido. Sentiremo anche i vertici della Maersk, che ci diranno che non c’è stato nessun accordo economico tra la nave e la Mare Jonio. Porteremo in aula anche i naufraghi per raccogliere la loro testimonianza. Questo è un processo ai soccorsi; c’è stata la piena volontà di processare i soccorsi».
L’indagine
L’indagine scattò nel settembre del 2020, in seguito al trasbordo di 27 naufraghi dalla nave cargo danese Etienne Maersk alla nave umanitaria Mare Jonio, che li fece poi sbarcare a Pozzallo (Ragusa). Due mesi dopo, la società armatrice della Maersk versò 125 mila euro all’armatrice della Mare Jonio, la Idra Social Shipping. Questo ha portato all’aggravante di aver tratto profitto dal favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La prima udienza del processo si terrà il 21 ottobre prossimo davanti al tribunale di Ragusa.