Rimuovete il nome di mio padre dal teatro di Gallarate.
«Togliete il nome di mio padre dal teatro di Gallarate che ha ospitato i neonazisti». Dopo un summit dell’estrema destra al teatro comunale di Gallarate, è intervenuto Alessandro Gassman, poiché il “Teatro Condominio” è dedicato al padre, Vittorio Gassman.
Il messaggio, indirizzato al sindaco Cassani, è stato condiviso su Instagram. «Caro sindaco, leggo che nel teatro intitolato a mio padre ha avuto luogo una riunione internazionale dei partiti di estrema destra europea (neofascisti e nazisti). Se intende continuare a ospitare manifestazioni con slogan razzisti e illiberali, le chiedo di rimuovere il nome di mio padre dal teatro. Mio padre ebbe parenti deportati e uccisi dai nazifascisti. Grazie».
Gassman ha un legame profondo con il teatro, avendo portato il nome di suo padre Vittorio; al taglio del nastro era presente sua sorella Paola, ma Alessandro nel 2008 aveva già sottolineato di aver recitato in due occasioni.
Questa presa di posizione era attesa, considerando che l’episodio era stato segnalato anche da parte di cittadini che hanno trovato oltraggioso l’uso del teatro per tale evento.
Sabato mattina, al presidio di protesta contro il raduno dell’ultradestra, era presente anche l’ex sindaco di Gallarate Nicola Mucci, che durante il suo mandato aveva riaperto il teatro e intitolato a Gassman. «Quando decidemmo di riaprire il teatro come luogo di cultura e aggregazione, non avevamo certo in mente manifestazioni di questo tipo», ha affermato Mucci, descrivendo l’episodio come «molto grave».
Nel frattempo le opposizioni di Gallarate intendono approfondire quanto accaduto: è necessario chiarire se la prenotazione della sala da parte degli organizzatori sia stata gestita dalla Melarido srl, che ha dichiarato di non poter rifiutare, o se l’amministrazione abbia avuto un ruolo. Su questo temi, partiti e liste civiche di minoranza annunceranno le loro iniziative nelle prossime ore.