Riapre il self check-in per affitti brevi: Tar boccia circolare.
Tre motivi principali giustificano la decisione di annullare l’obbligo di identificazione di persona degli ospiti nei b&b. I gestori sono soddisfatti: «La misura era carente».
Nel Lazio, i b&b tornano alle modalità precedenti. Il Tribunale amministrativo regionale ha annullato la circolare del ministero dell’Interno che imponeva il check-in di persona per gli ospiti delle strutture a breve locazione. Questa misura era stata introdotta per gestire l’afflusso turistico legato al Giubileo, ma il Tar l’ha definita «immotivata». In attesa di nuove regolamentazioni o di un eventuale ricorso al Consiglio di Stato, i gestori possono ora optare per metodi di riconoscimento a distanza.
Motivazioni dell’annullamento dell’obbligo di check-in di persona
Alla base della decisione dei giudici ci sarebbero tre ragioni. Innanzitutto, si fa riferimento all’aggiornamento del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che enfatizza la «riduzione degli adempimenti amministrativi per le imprese» nel settore turistico e dell’accoglienza. L’obbligo di riconoscimento de visu rappresenterebbe un onere evitabile per i gestori. In secondo luogo, il check-in in presenza non garantisce che l’alloggio non venga utilizzato da soggetti non identificati. Che la registrazione avvenga da remoto o in presenza non impedisce l’ingresso di altre persone. «Non è neppure specificato perché strumenti alternativi (come la verifica dell’identità da remoto) non siano sufficienti», affermano i giudici.
Critiche alla circolare del Viminale
Infine, il Tar ha messo in discussione la circolare del Viminale, che fa solo un «generico riferimento» all’intensificazione degli affitti brevi nel paese, senza fornire alcun dato a supporto. Secondo quanto riportato, la circolare era «carente di motivazione perché non spiega come l’identificazione de visu sia migliore». Pertanto, i gestori dei b&b potranno decidere se accogliere gli ospiti di persona o tramite comunicazioni digitali.