Revoca semilibertà per Alberto Stasi dopo intervista non autorizzata.
La Procura di Pavia sta indagando sull’alibi di Andrea Sempio e sui suoi contatti telefonici la mattina dell’omicidio di Chiara Poggi. Contemporaneamente, la Procura Generale di Milano ha chiesto la revoca della semilibertà concessa ad Alberto Stasi, condannato a 16 anni per questo delitto. Il caso di Garlasco è stato riaperto per la terza volta, dopo 18 anni, nonostante il materiale del 2007 sia in gran parte scomparso o inutilizzabile.
Quarto Grado anticipa un focus sulle consulenze relative all’impronta rinvenuta a Garlasco e sulle novità riguardo al caso di Liliana Resinovich. La sostituta pg Valeria Marino ha presentato ricorso in Cassazione contro la semilibertà di Stasi, contestando una precedente intervista rilasciata durante un permesso di uscita. Nonostante ciò, i periti e il direttore del carcere hanno segnalato un percorso rieducativo positivo da parte di Stasi, evidenziando che non ci sono stati violazioni delle prescrizioni. Stasi, detenuto modello da dieci anni, ora affronta una nuova indagine sull’omicidio avvenuto nel 2007.
Le pressioni legali sono in aumento, con l’avvocata di Sempio che ha denunciato minacce di morte. Gli inquirenti stanno verificando l’alibi dell’assistito, esaminando sei contatti telefonici tra Sempio e alcuni amici. Per ottenere chiarezza sull’evento, è in corso un’incrocio di dati e nuove audizioni, oltre a sequestri di vecchi telefoni. La nuova inchiesta si concentra anche su accertamenti genetici e sulla revisione delle omissioni delle indagini iniziali, tra cui la mancata acquisizione delle immagini delle telecamere nel comune di Garlasco.