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Revoca immunità richiesta per 5 eurodeputati, 3 italiani.

Negli ultimi mesi si è tornati a parlare dell’Unione europea a causa di recenti eventi legati a corruzione. La presidente del Parlamento Ue ha comunicato che la Procura federale belga ha richiesto la revoca dell’immunità per cinque europarlamentari, coinvolti in uno scandalo che riguarda lobbisti della compagnia cinese Huawei e alcuni assistenti parlamentari. Tra i nomi figurano eurodeputati italiani di Forza Italia, oltre a rappresentanti bulgari e maltesi.

È passato poco più di due mesi da quando il caso ha attirato l’attenzione pubblica, a seguito di diversi blitz condotti da agenti belgi, portoghesi e francesi. Queste indagini mirano a scoprire un presunto sistema di mazzette che coinvolgerebbe europarlamentari, lobbisti e assistenti, legato alla competizione per bandi sullo sviluppo della rete 5G in Europa. Alcuni attori della politica europea e degli Stati Uniti avevano già richiesto l’esclusione delle aziende cinesi per motivi di sicurezza, decisione successivamente attuata. I lobbisti di Huawei avrebbero cercato di influenzare alcuni europarlamentari affinché si opponesse a tale esclusione, sottolineando il concetto di “razzismo tecnologico”.

Le indagini si avvalgono di una lettera del gennaio 2021, firmata da Martusciello e altri eurodeputati, in cui si richiedevano chiarimenti alla Commissione. Martusciello è considerato un attore centrale in questa vicenda, con indizi che lo collegano a flussi di denaro presumibilmente provenienti da Huawei. La sua assistente è stata arrestata per aver ricevuto fondi da soggetti sotto indagine, e il suo ex assistente è un lobbista ritenuto fondamentale nel presunto sistema di corruzione. Oltre al denaro, sarebbero stati offerti anche regali e accessi privilegiati a eventi sportivi.

In attesa dell’ufficialità della richiesta, alcuni europarlamentari coinvolti hanno rilasciato dichiarazioni. De Meo ha descritto l’evento oggetto d’indagine come un incontro conviviale, non organizzato da Huawei, nel quale sarebbero stati presenti rappresentanti della compagnia. Ha specificato di non aver mai sostenuto Huawei in alcun modo. Princi, un altro nome emergente, ha definito il suo coinvolgimento un malinteso, affermando che si trovava in Italia al momento degli eventi denunciati. Martusciello, invece, evita commenti pubblici riguardo alla situazione.

Articolo in aggiornamento


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