Revoca della semilibertà per Alberto Stasi.
Da un lato, la Procura di Pavia indaga sull’alibi di Andrea Sempio e sui contatti telefonici avuti la mattina dell’omicidio di Chiara Poggi. Dall’altro, la Procura Generale di Milano chiede la revoca della semilibertà concessa ad Alberto Stasi, l’ex fidanzato che sta scontando 16 anni di carcere per il delitto. Il caso di Garlasco è stato riaperto per la terza volta dopo 18 anni, nonostante il materiale raccolto nel 2007 sia scomparso, distrutto o di difficile utilizzo.
Quarto Grado anticipa nuove informazioni: si discutono le consulenze sull’impronta a Garlasco e le novità nel caso di Liliana Resinovich. La sostituta pg Valeria Marino ha impugnato in Cassazione il provvedimento che aveva accolto la richiesta di Stasi di uscire la mattina dal carcere di Bollate. Il ricorso si basa sulla mancata autorizzazione per un’intervista rilasciata in tv durante un permesso per «ricongiungimento familiare», che potrebbe compromettere il suo percorso rieducativo.
Stasi, detenuto da dieci anni per l’omicidio di Chiara Poggi, guarda con timore e speranza all’inchiesta della Procura di Pavia sul delitto del 13 agosto 2007. Sempio, legato a Stasi attraverso l’amicizia con il fratello della vittima, è ora indagato. Negli ultimi anni, Stasi ha affrontato le difficoltà della vita carceraria, ha avuto accesso a permessi e al lavoro esterno, e sta pagando un risarcimento alla famiglia della vittima.
L’avvocata di Stasi ha dichiarato che la questione dell’intervista è stata chiarita e che non ci sarebbero state infrazioni alle prescrizioni. Nel frattempo, il legale di Sempio è stato sentito dai carabinieri riguardo a minacce di morte ricevute via email. Gli inquirenti stanno verificando l’alibi di Sempio attraverso i tabulati telefonici, incrociando informazioni tra lui e due amici per stabilire la sua posizione durante l’orario del delitto.
La nuova inchiesta si concentra anche sugli accertamenti genetici disposti dalla gip di Pavia, con l’intento di colmare le lacune dell’indagine originale, che non aveva nemmeno acquisito le immagini delle telecamere nel paese.