Referendum: un terzo degli italiani ignora il voto.
Per i quattro quesiti su lavoro e cittadinanza in programma, sarà difficile raggiungere il quorum. I sondaggi indicano che meno del 40% degli aventi diritto parteciperà, una cifra lontana dal 50% più uno necessario per validare i risultati delle consultazioni.
Una parte di questi dati deriva dalla scarsa informazione. Più di un terzo della popolazione non è al corrente che i referendum si terranno a breve. I risultati non presentano molte incertezze, con una quasi certa vittoria dei sì.
La questione del quorum
Secondo un recente sondaggio, l’affluenza ai referendum sulla cittadinanza e sul lavoro si attesterà tra il 32% e il 38%. Per la validità di un referendum abrogativo in Italia è necessario che voti almeno il 50%+1, condizione verificatasi raramente nella storia repubblicana.
Per questo motivo, i partiti contrari ai quesiti preferiscono incoraggiare l’astensione, una strategia più semplice ed efficace, senza rischiare di legittimare le posizioni opposte.
I quesiti si dividono in due categorie. Quelli sul lavoro, proposti dai sindacati, mirano ad abrogare gran parte delle disposizioni del jobs act. In particolare, si prevede l’abolizione del contratto a tutele crescenti.
Il referendum sulla cittadinanza propone invece di ridurre il periodo di residenza necessario per ottenere la cittadinanza da 10 a 5 anni.
Referendum sul lavoro
La vittoria dei sì sembra scontata. Chi intende votare no potrebbe astenersi, portando i sondaggi a prevedere percentuali favorevoli ai sì tra il 79% e l’87% per quanto riguarda il lavoro. Gli elettori possono eventualmente esprimere un voto favorevole per un quesito e contrario per un altro.
Risultano interessanti le percentuali dei singoli quesiti suddivise per appartenenza politica. Tra gli elettori dei partiti di maggioranza, circa il 40% manifesta una propensione alta al voto, cifra che sale quasi all’80% tra le opposizioni.
Tra gli elettori di maggioranza, i quesiti più popolari sono quelli riguardanti l’abrogazione del contratto a tutele crescenti e norme sui contratti a tempo indeterminato. Meno favorevole, ma comunque oltre il 50%, il sostegno per il quesito sui risarcimenti dopo licenziamenti illegittimi dalle piccole imprese.
I sondaggi sul referendum di cittadinanza
Il quesito sulla cittadinanza è il meno popolare. Tra chi intende votare, circa il 66% prevede di optare per il “sì”. Tra gli elettori di Movimento 5 Stelle e Pd, la percentuale si spinge tra il 76% e l’85%.
Tra gli elettori della maggioranza, il quesito sulla riforma della cittadinanza risulta poco gradito, raccogliendo solo il 16% di consensi tra gli elettori della Lega e restando sotto il 50% tra Fratelli d’Italia e Forza Italia.