Referendum: temi di voto e posizioni dei partiti.
Si avvicinano i quattro referendum sul lavoro e quello sulla cittadinanza dell’8-9 giugno, con i partiti che si stanno schierando. Nella maggioranza prevale la linea dell’astensione, mentre altre forze politiche sono mobilitate per la partecipazione e il sì ai quesiti, con alcune eccezioni sul referendum per la cittadinanza.
Le richieste dei cinque referendum
I cinque referendum, approvati dalla Corte Costituzionale, si svolgeranno l’8 e 9 giugno. Tra i temi principali vi è il Jobs act, che prevede il ripristino dell’articolo 18 per il reintegro dei lavoratori licenziati illegittimamente dopo un certo periodo. Altri quesiti riguardano i contratti a termine, l’indennità per licenziamenti ingiustificati nelle piccole aziende, e la responsabilità delle aziende committenti. Un ulteriore tema riguarda la modifica dei requisiti di residenza per i cittadini extracomunitari che desiderano acquisire la cittadinanza.
Astensione nella maggioranza
Non è ancora chiara la posizione ufficiale di alcuni partiti, ma ci sono indicazioni che i vertici di alcuni gruppi stiano suggerendo l’astensione in merito al voto referendario. Alcuni leader hanno dichiarato il loro disinteresse nei confronti delle proposte referendarie, mentre altri partiti hanno previsto di votare contro.
Posizione del Pd
La segretaria del Pd ha formalmente appoggiato tutti i referendum, ma ha garantito una certa libertà di coscienza ai membri. L’orientamento prevalente tra i riformisti del partito è di votare a favore su alcuni quesiti, mentre hanno deciso di non appoggiare completamente gli altri.
M5s e il referendum
Il leader del M5s ha annunciato che il movimento sosterrà quattro quesiti riguardanti il lavoro, mantenendo però libertà di voto sul referendum per la cittadinanza, sottolineando l’importanza di un approccio che favorisca l’integrazione attraverso l’istruzione.