Referendum e quorum: comitati prontos a fare ricorso.
Scontro sull’astensione. Renzi: «Un regalo a Meloni»
La data dei referendum si avvicina e il dibattito tra promotori e sostenitori dell’astensione si intensifica. La scadenza solleva anche altre due questioni. La prima riguarda la frattura interna al partito, con l’area riformista in difficoltà davanti alla sconfessione di provvedimenti già approvati. La seconda è il conflitto tra promotori e la RAI, accusata di oscurare l’importante appuntamento con il voto dell’8 e 9 giugno.
Ignazio La Russa diventa il primo bersaglio delle critiche per la sua intenzione di fare campagna per l’astensione. I rappresentanti dei promotori, come Riccardo Magi, esprimono la loro indignazione e lo accusano di non rispettare il proprio ruolo. Marco Sarracino interroga il governo sulla posizione della presidente in merito all’astensione, sottolineando il silenzio di Meloni come un segnale preoccupante.
L’astensione, sostenuta da rappresentanti governativi, suscita il malcontento di chi ha investito nel referendum. Ci sono anche contestazioni riguardo alla legittimità di tale posizione. Si critica la strategia, poiché ritenuta dannosa per l’area riformista, necessaria per accogliere un ampio spettro di opinioni all’interno del partito.
Dal fronte dei promotori, Magi annuncia intenti legali contro la RAI per il presunto oscuramento del referendum: «Senza informazione, vince l’astensione». Angelo Bonelli parla di “sabotaggio della democrazia”.