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Qualità della vita: Nord-est al top, Sud in difficoltà.

I livelli di benessere migliori si registrano a Bolzano, Gorizia e Lecco a seconda della fascia di età, mentre il caro affitti penalizza le grandi città.

La classifica sulla qualità della vita per bambini, giovani e anziani vede in testa Bolzano, Gorizia e Lecco. Le province del Sud mostrano difficoltà, mentre le grandi città affrontano problematiche legate soprattutto agli affitti elevati e agli incidenti notturni.

Bolzano per gli anziani e Gorizia per i giovani

Bolzano spicca per il benessere degli «over 65», seguita da Treviso e Trento, con il minor consumo di farmaci per malattie croniche e la maggiore spesa sociale per gli anziani. Gorizia, Capitale europea della cultura transfrontaliera nel 2025, si conferma al primo posto per i giovani, grazie alle opportunità offerte. La città vanta un buon numero di locali e eventi, e si distingue anche per il lavoro a tempo indeterminato e l’età media alla maternità.

Lecco ottima per i bambini

Lecco ottiene eccellenti risultati per la qualità della vita dei bambini, grazie all’indice di sport, alle competenze scolastiche e a una bassa incidenza di delitti a danno dei minori.

Difficoltà per il Sud

Il Sud presenta indici generazionali in difficoltà, con province come Trapani e Caltanissetta nelle ultime posizioni della classifica per anziani e bambini. La maggior parte delle province meridionali occupa le ultime venti posizioni nelle graduatorie.

Problemi anche per le città metropolitane

Le città metropolitane mostrano risultati negativi soprattutto a causa del caro affitti. Roma si colloca alla 107esima posizione, con Napoli, Milano e Torino nelle ultime 20. In queste città, i canoni d’affitto incidono significativamente sul reddito medio dei residenti.

L’autonomia dei teenager

Un sondaggio ha evidenziato che tra gli 11 e i 15 anni, un ragazzo su tre non svolge i compiti scolastici in autonomia e meno del 40% partecipa ad attività sportive da solo. Solo il 33% utilizzano i mezzi pubblici e meno della metà va a scuola senza un adulto. Tuttavia, la situazione cambia per le attività digitali: il 78,4% usa tablet o pc da solo, mentre l’80,5% utilizza lo smartphone in autonomia.


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