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Primo incontro del Giubileo con le chiese orientali.

Papa Leone XIV, nel suo primo incontro del Giubileo, invita le Chiese orientali a mantenere i propri riti, anche quando sono costretti a lasciare la propria terra a causa di guerre e persecuzioni. Si ricorda che Leone XIII aveva sottolineato l’importanza di non perdere questi riti.

«Perché questa pace si diffonda, io impiegherò ogni sforzo. La Santa Sede è a disposizione perché i nemici si incontrino e si guardino negli occhi, perché ai popoli sia restituita una speranza e sia ridata la dignità che meritano, la dignità della pace. I popoli vogliono la pace e io, col cuore in mano, dico ai responsabili dei popoli: incontriamoci, dialoghiamo, negoziamo!», afferma il Papa nell’udienza alle Chiese orientali. «La guerra non è mai inevitabile, le armi possono e devono tacere, perché non risolvono i problemi ma li aumentano. Chi semina pace passerà alla storia, non chi mieterà vittime; gli altri non sono nemici, ma esseri umani: non cattivi da odiare, ma persone con cui parlare. Rifuggiamo visioni manichee che dividono il mondo in buoni e cattivi».

Papa Leone XIV, il rabbino Di Segni: «Ci aiuterà contro l’antisemitismo, da Bergoglio atteggiamenti spiazzanti».

Il primo incontro giubilare di papa Leone XIV

«La sua preoccupazione di allora è molto attuale, perché tanti fratelli e sorelle orientali, costretti a fuggire dai loro territori a causa di guerra e persecuzioni, rischiano di perdere, oltre alla patria, anche la propria identità religiosa. Così, con il passare delle generazioni, si smarrisce il patrimonio inestimabile delle Chiese orientali». È fondamentale «custodire e promuovere l’Oriente cristiano, soprattutto nella diaspora; qui, è necessario sensibilizzare i latini. Chiedo al Dicastero per le Chiese Orientali di aiutarmi a definire principi e linee guida attraverso cui i Pastori latini possano sostenere i cattolici orientali nella preservazione delle loro tradizioni e nel contribuire con la loro specificità al contesto in cui vivono. La Chiesa ha bisogno di voi», afferma rivolgendosi ai rappresentanti delle Chiese orientali nell’Aula Paolo VI.

L’appello alle chiese orientali

Si invita a unità e trasparenza nella gestione dei beni anche alle Chiese di rito orientale. «Le vostre Chiese siano di esempio, e i Pastori promuovano con rettitudine la comunione, soprattutto nei Sinodi dei Vescovi, luoghi di collegialità e corresponsabilità autentica. Si curi la trasparenza nella gestione dei beni, si dia testimonianza di dedizione umile e totale al santo popolo di Dio, senza attaccamenti agli onori e ai poteri del mondo», sottolinea nell’incontro nell’Aula Paolo VI.

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