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Pedaggio a Roma Est: proteste e promesse senza fine.

Ogni giorno, migliaia di residenti del versante Est di Roma affrontano un costo per entrare nella loro città. Questo non è un’imposta comunale o un servizio aggiuntivo, ma il pedaggio autostradale sulla A24, che colpisce coloro che vivono nei quartieri oltre il Grande Raccordo Anulare, come Ponte di Nona, Lunghezza, Villaggio Prenestino e Settecamini. Un onere che si somma ai disagi legati alla marginalità territoriale e che, da tempo, suscita proteste e richieste di intervento.

La situazione è percepita come una penalizzazione economica e sociale per chi vive in queste aree. “Già nel 2015 partecipavamo a manifestazioni”, afferma un rappresentante di un comitato locale. “Chiediamo l’abolizione totale del pedaggio, non soluzioni parziali come il Telepass gratuito. Si può arrivare a Fiumicino senza pagare, mentre chi vive a Lunghezza deve sostenere costi quotidiani per lavorare”.

Nel 2014, si sarebbe dovuta trovare una soluzione con la realizzazione di corsie complanari, pensate per garantire l’accesso gratuito dal GRA a Lunghezza. L’opera, finanziata principalmente da risorse pubbliche, ha visto l’aumento del pedaggio, mantenendo inalterati i costi per i residenti.

Il costo attuale è di 1,30 euro ai caselli di Settecamini e Ponte di Nona, e 1,70 euro a Lunghezza. Questa spesa, già considerevole per i pendolari, è stata ufficialmente certificata come generante 17 milioni di euro nel 2024, incidendo pesantemente sui residenti del Municipio VI. “È diventata una situazione insostenibile”, commenta un altro rappresentante del comitato. “Ci sono nuovi nuclei abitativi, ma le alternative restano scarse, costringendo a un pendolarismo a pagamento”.

Un’altra figura attiva nel comitato di quartiere riferisce di aver raccolto quasi 4.000 firme, sottolineando che molte famiglie attraversano il casello più volte al giorno. “La situazione è un vero salasso”.

A livello politico, promesse di modifica sono state fatte nel corso degli anni, ma senza risultati concreti. Diverse figure politiche, inclusi ex e attuali sindaci, avevano espresso la volontà di abolire il pedaggio. Tuttavia, le dichiarazioni non hanno portato a cambiamenti tangibili. Recentemente, è stata certificata l’impossibilità di eliminare il pedaggio, nemmeno per i residenti, con l’unica possibilità di considerare misure di ristoro o agevolazione.

In consiglio municipale, sono state presentate richieste per l’abolizione del pedaggio. Tuttavia, un ordine del giorno è stato respinto dalla maggioranza, sostituito da un altro che richiedeva un tavolo tecnico con il ministero per discutere della questione del pagamento nei caselli.

Il 5 maggio, si è tenuta una protesta sotto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mirata a ribadire l’importanza dell’abolizione del pedaggio, richiamando l’attenzione sulle promesse non mantenute che continuano a gravare sui residenti di Roma Est.


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