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Papa Leone XIV e le dichiarazioni su cessate il fuoco.

Il nuovo Papa sta rivelando al mondo, giorno dopo giorno, il suo stile e la sua capacità di governo. Attento ai simboli e ai segnali da inviare, al giusto uso delle parole, all’eredità dei tre predecessori: Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio. Durante il Regina Caeli, Papa Leone si è presentato con un crocefisso d’argento, più sobrio e anonimo, un cambiamento meditato per non suscitare reazioni tra gli altri ordini religiosi. Il Papa deve essere equanime, un padre per tutti, senza bandiere. Nello stesso tempo, è tornato un elemento di tradizione, la camicia con i gemelli sotto la veste bianca, particolari che rivelano cambiamenti in atto.

Papa Leone XIV ha lanciato un appello: “Mai più guerra, pace giusta per l’Ucraina e cessate il fuoco a Gaza”. Il suo pontificato si configura come un mix di elementi vecchi e nuovi, unendo l’impronta geopolica di Giovanni Paolo II, quella dottrinale di Benedetto XVI e la pastorale di Francesco. Il tema della pace è stato evidenziato sin dall’inizio, caratterizzando il Papa come un “Pontefice della Pace”. Ha richiamato l’attenzione sulla gravità del riarmo e dei conflitti globali presenti nel mondo.

Il Papa ha proclamato “mai più la guerra”, richiamando la frase disperata di Wojtyla prima dell’attacco americano in Iraq nel 2003, un conflitto che ha cambiato profondamente il Medio Oriente. Non ha mancato di menzionare Gaza, condannando la violenza sui civili e esortando a liberare i prigionieri israeliani. Sull’Ucraina, ha chiesto una pace autentica e duratura, sottolineando la necessità di riportare a casa i bambini deportati, allusione ai piccoli ucraini.

Ai giovani ha detto di non avere paura e di accettare l’invito di Cristo, con un chiaro omaggio all’attrattiva di Wojtyla. Non è casuale che Leone abbia scelto il 18 maggio per l’intronizzazione, data significativa in relazione alla vita del papa polacco.


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