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Omicidio a Fregene, uccisa a coltellate. Fermata la compagna.

Grazia Crescenzi interrogata per ore dai carabinieri di Ostia e dal pm di Civitavecchia. Da un mese abitava nella casa di via Agropoli. L’auto della vittima abbandonata in una cunetta e il portafoglio fra le sterpaglie.

È sospettata della tragica fine della madre del compagno in una villetta alla periferia di Ostia. Nella tarda serata di giovedì, dopo ore di interrogatorio nella caserma del Gruppo dei carabinieri di Ostia, Giada Crescenzi è stata fermata per la morte violenta di Stefania Camboni, 58 anni, madre del suo convivente, Francesco, guardia giurata all’aeroporto di Fiumicino, uccisa con quindici coltellate al petto e l’ultima, forse per finirla, alla gola.

La versione della ragazza

La ragazza si trovava in casa l’altra notte, mentre la vittima veniva colpita a morte. Sentito anche il compagno, che alle 7 di ieri ha dato l’allarme: il corpo della madre era riverso sul pavimento della camera da letto, coperto da due cuscini e da un lenzuolo, come se il killer avesse voluto nascondere l’omicidio. Giada ha riferito di non essersi accorta di nulla perché dormiva con i tappi alle orecchie e dopo aver assunto un sonnifero. Anche il figlio della vittima è stato interrogato, ma solo come persona informata sui fatti.

L’avvocato del figlio: «Delitto nel sonno e premeditato»

«Quello che è successo è atroce. È stato un omicidio brutale avvenuto nel sonno e con premeditazione», afferma l’avvocato della famiglia. «In casa non c’erano contrasti, la signora viveva in modo riservato. I figli le volevano bene e stavano sempre con lei. Una rapina? Lo escludiamo, e poi in casa non c’era nulla di valore». Tra le persone interrogate anche la sorella della vittima, Francesca, ristoratrice a Fiumicino.

Uccisa da qualcuno che conosceva

Camboni era vedova dal 2020, il marito era Giorgio Violoni, ex calciatore della Lazio. Dalla villetta non sono stati portati via soldi e oggetti di valore, e sulle porte e finestre non ci sono segni di effrazione. Le indagini hanno puntato su qualcuno che la 58enne conosceva. Le vicine di casa hanno riferito di non aver sentito abbaiare il cane. Si cerca di fare luce sulle ultime ore della vittima e su una serie di incongruenze riscontrate dagli inquirenti. La scena del crimine presentava evidenti segni di violenza, con sangue dappertutto e le altre camere a soqquadro. La Hyundai Tucson blu della vittima è stata trovata abbandonata in una cunetta dopo aver abbattuto una recinzione, con il finestrino lato guida aperto, e il portafoglio gettato nelle sterpaglie davanti alla villetta.

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