Miglior acqua in bottiglia: Pfas in cinque etichette.
È stato effettuato un test su 21 marchi di acqua minerale naturale in bottiglia, rivelando tracce di inquinamento da Tfa in diverse bottiglie.
Tra i marchi valutati, 6 sono stati bocciati, mentre 11 hanno mostrato una buona qualità complessiva.
I risultati del test sulle acque in bottiglia
Chi acquista acqua in bottiglia spesso lo fa per diffidenza nei confronti dell’acqua del rubinetto, considerandola più salubre. Tuttavia, questa indagine ha mostrato che la situazione non è sempre così. Anche l’acqua in bottiglia non è immune dagli effetti dell’inquinamento ambientale, che oggi colpisce l’intero ecosistema.
Il test ha esaminato acque provenienti da diverse aree d’Italia e anche dalle Alpi francesi. Molte marche hanno ottenuto solo una valutazione sufficiente riguardo agli inquinanti ambientali, con 6 marchi bocciati per un giudizio insufficiente. Per 5 di questi marchi, il Tfa (acido trifluoroacetico), una sostanza della famiglia dei Pfas (sostanze perfluoroalchiliche), è stato identificato come inquinante. Si tratta di un contaminante persistente nell’ambiente, con quantità superiori ai parametri per garantire la qualità dell’acqua potabile. Non sono stati riscontrati altri Pfas oltre al Tfa nei marchi coinvolti.
Le acque minerali bocciate
Le seguenti acque minerali sono state penalizzate per livelli eccessivi di Tfa:
- Panna
- Esselunga Ulmeta
- Maniva
- Saguaro (Lidl)
- Levissima (anche per elevata presenza di arsenico)
In aggiunta, la sesta acqua minerale bocciata, Fiuggi, ha ricevuto un giudizio negativo per l’impatto ambientale dell’imballaggio e per eccesso di arsenico.
Le acque minerali promosse
Le acque prive di Tfa e promosse sono:
- Blues Sant’Antonio di Eurospin;
- Valpura di Conad;
- San Benedetto Eco Green Benedicta.
Nel complesso, sono stati promossi 11 marchi su 21. I risultati completi sono riservati agli abbonati. Oltre alla ricerca di inquinanti, il test ha valutato anche:
- la composizione chimico-fisica riguardo a sali minerali, nitrati, fluoruri e metalli pesanti;
- i contaminanti come residui di disinfettanti e sostanze derivate dall’imballaggio;
- l’imballaggio, in termini di impatto ambientale e maneggevolezza;
- la completezza dell’etichetta.
Nota metodologica
Attualmente, non esistono limiti Ue specifici per il Tfa, ma solo un limite generale sui Pfas nelle acque potabili, utilizzato come riferimento per valutare la qualità dei marchi analizzati.
Buone pratiche
Le autorità sono invitate a adottare misure per garantire una buona qualità dell’acqua, sia potabile che minerale, in futuro, richiedendo norme più rigorose e controlli più efficaci per:
- vietare la produzione e l’uso dei Pfas;
- istituire un limite europeo per il Tfa, aggiornato secondo le nuove evidenze scientifiche.