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Meloni celebra il decreto Sicurezza, Aula vuota.

La premier celebra l’imminente approvazione del decreto sicurezza alla Camera, evidenziando alcuni “sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente”. Riferisce di un risultato “concreto”, ottenuto grazie a procedure che permettono un intervento rapido e il ripristino della legalità.

La maggioranza sostiene il provvedimento che introduce 14 nuovi reati e aggravanti. Si tratta di un decreto che inasprisce le norme riguardanti i manifestanti e le donne in gravidanza in carcere, introduce il reato di rivolta carceraria e rende illegale la cannabis light, definito necessario di fronte a un’emergenza di sicurezza percepita nella società. Tuttavia, si evidenzia una mancanza di partecipazione da parte della maggioranza in Aula. Durante la discussione, i banchi della maggioranza risultano vuoti, con pochi esponenti presenti e una partecipazione limitata. Quando il provvedimento è in discussione, solo cinque parlamentari di centrodestra sono seduti al loro posto, mentre tra i membri del governo si contano solo due presenti, incluso un sottosegretario.

L’opposizione nota l’assenza della maggioranza. Un parlamentare del Movimento 5 Stelle e un esponente di Italia Viva ironizzano sulla presenza esigua di rappresentanti della maggioranza in Aula. Esponenti del Partito Democratico commentano che il decreto, celebrato come salvifico, non sta affrontando i problemi come previsto.

La maggioranza continua a difendere il decreto, affermando che rappresenta un ritorno alla legalità. Tuttavia, un relatore di minoranza solleva criticità legate sia al metodo che al merito del provvedimento, sottolineando che non era urgente e che presenta gravi problemi per l’ordine costituzionale. Viene chiesto un netto rifiuto del decreto, considerando che produce una lacerazione nel tessuto costituzionale e civico del Paese.


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