Meloni all’UE: «Elimini auto-dazi e punta sul nucleare».
Striglia l’Europa che «non sempre è stata dalla nostra parte», invitando a «rimuovere quei dazi interni che si è autoimposta in questi anni» e a trattare con Donald Trump con un «approccio più politico» e «meno burocratico». Dal palco dell’EuropAuditorium a Bologna, la premier parla di fronte a duemila imprenditori all’Assemblea di Confindustria e apre alla proposta di un piano industriale straordinario per i prossimi tre anni: «Il governo sta lavorando con il sistema produttivo e le parti sociali per delineare le linee di una politica industriale di medio e lungo periodo».
Il confronto avviene a Bologna, nel mezzo della bufera dei dazi, con Trump che minaccia di alzarli al 50% sui prodotti europei. Un dialogo franco, in cui gli industriali chiedono passi concreti sul costo dell’energia e per fermare il calo della produzione industriale. Fatti e non parole.
Si invita a «pensare in grande», con un’Italia «tornata credibile», testimoniata da un livello dello spread più che dimezzato, performance record della borsa e novo appeal dei titoli pubblici. Si discute del piano straordinario per l’industria, semplificazioni e taglio della burocrazia: «Mi prendo personalmente l’impegno, possiamo lavorare con maggiore velocità». I fondi per aiutare le imprese arriveranno dalla rimodulazione delle risorse del Recovery Ue, con l’obiettivo di recuperare 15 miliardi da investire in occupazione e produttività.
Si sofferma sul capitolo energia e sui rincari, che vengono definiti «un vero dramma». Annuncia un’analisi sul funzionamento del mercato italiano per scovare «anomalie nella formazione del prezzo unico nazionale» e propone contratti a lungo termine come «strumento più efficace» per disaccoppiare il prezzo dell’energia dal gas. Si promette anche di investire sull’energia nucleare.
Si sottolinea l’importanza del nucleare, puntando sui mini reattori per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione e rafforzare la competitività delle imprese. Nella platea, composta anche da esponenti di governo, si percepisce l’interesse. Uno dei momenti di maggiore consenso si ha quando viene affrontato il tema dell’automotive, criticando l’Europa per la transizione forzata verso l’elettrico, che ha filiere in gran parte controllate dalla Cina. Si manifesta l’auspicio che molto possa cambiare con il nuovo governo tedesco.
La critica all’Europa si accentua, evidenziando un «approccio ideologico alla transizione energetica». In prima fila, un sorriso da parte di alcuni esponenti europei. Si rivendica il dialogo con Trump e l’importanza di una mediazione, con l’obiettivo di portare avanti una comunicazione equilibrata.
Applausi finali mentre la platea di imprenditori si disperde, con la premier che si dirige a un impegno successivo. Le opposizioni, da parte loro, offrono una valutazione discordante. La premier tornarà nella capitale, dove la aspetta un incontro con esponenti del suo partito per celebrare un evento personale.