Luca Blasi: “Mi hanno pestato senza motivo”.
Quindici giorni di prognosi, la parte destra del viso gonfia e tumefatta “e l’occhio non funziona bene, devo tornare a farmi visitare”. Questo è accaduto a una persona dopo le manganellate ricevute il 26 maggio in via del Tritone, durante una manifestazione della Rete No Ddl Sicurezza.
Le tensioni si sono verificate nel pomeriggio di lunedì, mentre alla Camera iniziava il dibattito sul decreto legge del Governo, volto a rafforzare la sicurezza e il controllo sulle manifestazioni. In piazza, la rete nazionale denunciava la svolta “autoritaria” del centrodestra. La manifestazione era autorizzata come presidio statico, ma un gruppo di attivisti ha tentato di forzare il cordone della polizia in tenuta antisommossa, direzione Montecitorio, usando pannelli per proteggersi. Nonostante i tentativi, sono stati respinti.
Tra di loro, c’è anche un assessore che è portavoce della rete e sta cercando di sedare gli animi quando viene colpito da manganellate al volto.
Come sta?
“Malconcio, sono stato diverse ore in ospedale. Mi hanno dimesso con una prognosi di 15 giorni, ma devo tornare per controlli perché vedo annebbiato con l’occhio destro”.
Ci racconti l’accaduto, come si è arrivati a questo scontro?
“Abbiamo scelto di protestare per l’inizio della discussione sul decreto sicurezza. Anche se avevamo annunciato la nostra presenza sotto Montecitorio, ci è stato vietato. Abbiamo deciso di disobbedire in modo pacifico e non ci sono stati agenti feriti. Eravamo molti, ma evidentemente eravamo considerati troppo vicini al Parlamento”.
Ha cercato di calmare gli animi.
“Stavo dicendo di smettere e tornare indietro. La situazione stava rientrando. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo politico di protesta. Non siamo contro la polizia, ma contro quel decreto, che molti giuristi considerano un’aberrazione. Siamo di fronte a una distorsione dell’ordine democratico.”
Poi sono arrivati i colpi.
“Un gruppo di poliziotti si è staccato e ha iniziato a colpirmi. Ho ricevuto un colpo vicino alla tempia che mi ha staccato l’orecchino. È stata un’aggressione da parte di quei pochi agenti”.
È rimasto sorpreso da quanto successo?
“Non dimentichiamo i fatti del G8 a Genova nel 2001. È paradossale che esistano politici che definiscono ‘criminali’ coloro che manifestano e considerano attivisti dei terroristi. In Italia non ci sono cortei tanto pericolosi per la sicurezza nazionale. Non ce l’ho con le forze dell’ordine, ma questa narrativa crea confusione e permette comportamenti inaccettabili. Da anni chiediamo il codice identificativo per proteggere chi lavora bene.”
Ci sarà un grande corteo il 31 maggio. Chi parteciperà?
“Sarà lungo, circa sette chilometri. Ci saranno pullman da tutta Italia e parteciperanno movimenti per la casa, sindacati, e diversi gruppi politici. La situazione è delicata per il Governo e speriamo che l’opposizione si faccia sentire contro il decreto sicurezza.”