L’omicidio di Fausto e Iaio, il gip riapre le indagini
Le indagini sul duplice omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, avvenuto il 18 marzo 1978 vicino al centro sociale Leoncavallo di Milano, sono state riaperte dopo 47 anni. Questo sviluppo è il risultato di una nuova analisi di volantini che hanno rivelato collegamenti con attentati dinamitardi a Roma.
La gip di Castelmenardo ha deciso di riaprire il fascicolo archiviato nel 2000 a carico di alcuni ex membri dei Nuclei Armati Rivoluzionari, tra cui Massimo Carminati e Claudio Bracci. Durante il processo di riesame, sono stati già identificati “significativi elementi” contro gli indagati, che tuttavia non hanno mai raggiunto il livello di prova sufficiente. Recentemente, la Procura ha avviato un nuovo fascicolo conoscitivo, su richiesta del sindaco di Milano, aprendo la strada a ulteriori approfondimenti.
Nuove analisi dattilografiche hanno messo in relazione un volantino rinvenuto dopo i funerali dei due ragazzi con un altro volantino che rivendicava un attentato del maggio 1978. Entrambi portavano la sigla “Esercito nazionale rivoluzionario-Brigata combattente Franco Anselmi”, un’indicazione di un possibile collegamento tra diverse azioni eversive. Già in precedenza, un provvedimento di un giudice istruttore aveva suggerito la possibilità di indagini a riguardo, collegando anche a un attentato a un’armeria avvenuto nello stesso mese.
L’inchiesta si concentra ora su una rete più ampia legata a quegli eventi, esaminando nuovamente documenti d’archivio e testimonianze. Ricercatori stanno cercando di recuperare prove materiali, tra cui proiettili mai identificati e un berretto blu rinvenuto sul luogo del delitto, che non è mai stato analizzato. L’obiettivo è condurre nuovi accertamenti balistici e scientifici per fare luce sulla vicenda.