La «reunion» pro Israele di Renzi e Calenda: «Uniti al voto? Macché».
Il recente sviluppo ha visto una proposta di iniziativa comune su Gaza, scaturita da una comunicazione telefonica fra due leader politici. L’incontro si colloca in un contesto di tensione, poiché entrambi avevano deciso di procedere separatamente alle elezioni europee del 2024, finendo per non ottenere seggi a Strasburgo.
La questione dell’antisemitismo ha portato i due a concordare su una manifestazione in cui fosse chiaro il rifiuto di tali ideologie. Il 6 giugno si ritroveranno insieme in un evento pubblico, sorpresi in una nuova alleanza nonostante il loro passato conflittuale.
Recentemente è stato specificato che questa cooperazione non implica necessariamente un accordo politico più ampio, anzi, entrambi i leader hanno ribadito che le loro strade rimarranno separate, sebbene restino aperti a collaborazioni contingenti.
La possibilità di una futura riforma elettorale, che potrebbe cambiare il sistema attuale, rappresenta un ulteriore punto di discussione. Se il centrodestra decidesse di modificare le regole esistenti, i due leader potrebbero trovarsi nella necessità di allearsi, considerando anche le sfide che i loro partiti affrontano nel raggiungere percentuali necessarie per entrare in Parlamento.