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La madre di Denisa: «Non sarebbe andata via così».

Le notti di Maria Cristina sono insonni da venerdì scorso, il giorno in cui per la prima volta sua figlia Maria Denisa, 30 anni, non l’ha chiamata e non ha risposto ai suoi messaggi. «Lo faceva sempre, da anni, per noi è un rito».

«L’hanno presa, è andata così». Le notti di Maria Cristina sono insonni da venerdì scorso, il giorno in cui per la prima volta sua figlia Maria Denisa, 30 anni, non l’ha chiamata e non ha risposto ai suoi messaggi. «Lo faceva sempre, da anni, per noi è un rito».

Da quel momento, della escort venuta in trasferta a Prato per qualche giorno da Roma – come spesso le accadeva – nessun segno di vita. L’ultimo luogo in cui è stata è la stanza 101, al primo piano del residence in via Ferrucci. Alle 23.35, la telecamera di un negozio ha ripreso un uomo — ritenuto il suo ultimo cliente — uscire da solo dal portone. Da quel momento, il vuoto.

I cani molecolari dei carabinieri — indaga il nucleo investigativo di Firenze — hanno annusato alcuni oggetti nella speranza di poter avere l’eco di quelle tracce nelle zone intorno al residence.

«Non abbiamo assolutamente idea di cosa sia successo, non abbiamo sospetti reali, non abbiamo risposte», dice la donna con un filo di voce.

Le sue sono risposte brevi e stanche. Disperate.

Non le viene in mente nulla che potesse costituire un pericolo nella vita di sua figlia?
«No, niente. Non sappiamo dove guardare, siamo senza risposte».

Maria Denisa fa l’escort. L’ha mai giudicata per questo?
«Mai, assolutamente. Eravamo in sintonia».

Aveva un compagno o una relazione?
«No, in questo momento no».

Voi vivete insieme a Roma. Che mestiere fa lei?
«Ora nulla, ma ho fatto avanti e indietro con la Romania per tantissimi anni. Qui ho fatto a lungo l’aiuto cuoca, poi tante altre cose».

Che tipo è sua figlia? Come la descriverebbe?
«Brava, intelligente, buona, educata».

Denisa è arrivata a Prato la scorsa settimana. Quando sarebbe dovuta tornare a Roma?
«Il sabato che viene, perché dopo Prato sarebbe dovuta stare una settimana a Bologna».

Non ha nemmeno un sospetto?
«No, non sappiamo cosa sia potuto accadere, non capiamo».

Ma avrà almeno una sensazione rispetto a cosa sia potuto accadere.
«Posso dire che senza le cose che sono state ritrovate nella sua camera lei non sarebbe mai andata via, ne sono certa».

Quindi ha l’impressione che sia stata costretta?
«Sì è andata così, l’hanno presa».

Non è possibile che abbia accettato un lavoro esterno per una notte, in un locale o in una casa privata?
«Non credo, queste cose non le faceva».

Non era la prima volta che frequentava la Toscana. Cosa le aveva detto di Prato?
«Era venuta varie volte, niente di particolare, nessun aspetto che mi potesse far preoccupare».

Ha sentito di questa vicenda delle chat tra escort e della possibilità che avesse lanciato un allarme? Forse sua figlia non voleva metterla in apprensione.
«Forse, non so. A me non ha detto niente di questa storia».

Ha qualcuno che le sta accanto in questi momenti difficili?
«Per fortuna ho un’amica che mi aiuta».


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