Italia al voto: alta astensione.
L’Assemblea Mondiale della Sanità ha formalmente adottato il primo Accordo Pandemico Globale, mirato a migliorare la preparazione e la risposta collettiva a future pandemie. L’accordo nasce dopo tre anni di negoziati iniziati a seguito delle lacune viste durante la pandemia di COVID-19. Nel voto precedente all’adozione, 124 Paesi hanno votato a favore, nessuno contro e 11 Paesi si sono astenuti, inclusi Italia, Polonia, Slovacchia, Iran, Israele e Russia, con l’Italia che ha sottolineato l’importanza della sovranità nazionale nelle decisioni di salute pubblica.
Questo rappresenta il secondo accordo vincolante negoziato sotto l’articolo 19 della Costituzione dell’OMS, dopo la Convenzione quadro per il controllo del tabacco del 2003. L’Accordo Pandemico entrerà ufficialmente in vigore una volta ratificato da almeno 60 Paesi.
Il nuovo Accordo stabilisce principi, strumenti e meccanismi per potenziare la cooperazione internazionale in caso di emergenze sanitarie future, con un focus sull’accesso equo e tempestivo a vaccini, terapie e diagnostica.
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17/01/2024
L’astensione dell’Italia ha suscitato critiche. Una rappresentante dell’opposizione ha definito la scelta di astenersi sul piano pandemico “gravissima”, evidenziando il rischio di isolamento internazionale e la necessità di coordinamento globale in ambito sanitario. Altre critiche sono arrivate da esponenti di diversi partiti, sottolineando che l’astensione colloca l’Italia nella minoranza di 11 Paesi, tra cui Russia e Iran, su un testo cruciale per evitare future crisi sanitarie. Alcuni hanno chiesto al governo di spiegare questa posizione in Parlamento.
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Secondo il testo approvato, l’OMS non potrà imporre misure specifiche come lockdown, obblighi vaccinali o restrizioni ai viaggi. L’accordo riafferma il rispetto della sovranità nazionale nelle politiche sanitarie, un punto cruciale emerso durante le negoziazioni. Il presidente dell’Assemblea ha enfatizzato come l’accordo offra un’opportunità unica per garantire che le lezioni apprese dal COVID-19 non vengano dimenticate.
Tra i prossimi passi, si prevede l’avvio dei negoziati per un sistema globale di condivisione dei patogeni e dei benefici derivanti (PABS), che sarà discusso nella prossima Assemblea Mondiale. Questo sistema dovrebbe garantire che una parte della produzione globale di strumenti sanitari, almeno il 20%, venga rapidamente destinata ai Paesi in base al rischio e alle necessità, con priorità per quelli in via di sviluppo. L’accordo prevede anche la creazione di un Meccanismo Finanziario di Coordinamento e di una Rete Globale per la Logistica e la Catena di Fornitura, mirata a superare le disuguaglianze nell’accesso ai prodotti sanitari durante le emergenze.