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Garlasco, Sempio e l’amore per Chiara Poggi. Domande dei pm.

Un caso ancora irrisolto. A Garlasco, gli inquirenti si concentrano sulla scena del crimine. Le domande per Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, riguarderanno i presunti rapporti con la vittima, la bici utilizzata per raggiungere la villetta di via Pascoli, l’ipotesi di una possibile infatuazione mai confermata, e le strane circostanze riguardanti suicidi e piste sataniche che hanno caratterizzato l’agosto del 2007. Inoltre, si indagherà sulla corrispondenza tra il Dna dell’indagato e il materiale trovato sulle unghie della vittima, che i pm considerano privo di giustificazione.

Quali saranno i contenuti degli interrogatori? Si esamineranno le prove precedenti, come le telefonate di Sempio e un biglietto trovato, oltre alla possibilità di un nuovo indizio forse legato a un’intercettazione.

Strategia difensiva di Sempio

Sempio, oggi 37 anni e con un’amicizia ancora solida con Marco Poggi, potrebbe decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere, per non concedere vantaggi all’accusa. Nel frattempo, Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata, è intenzionato a rispondere come testimone assistito, per fornire chiarimenti sui rapporti di Chiara, così come per segnalare potenziali sospetti. Marco Poggi sarà interrogato nuovamente per approfondire dettagli su chi fosse a conoscenza della vacanza della famiglia e della presenza di Chiara in casa il 13 agosto 2007.

Timori per fughe di notizie

Tutti e tre sono convocati per ridurre il rischio di fughe di notizie, un problema ricorrente in questa inchiesta. Sempio, in precedenti dichiarazioni, aveva negato qualsiasi frequente legame con Chiara, specificando che la conosceva solo attraverso il fratello. Anche Stasi ha confermato di non conoscere Sempio, sottolineando che la loro differenza d’età li rendeva estranei l’uno all’altro. Gli inquirenti ipotizzano che Sempio possa aver agito da solo o con un complice sconosciuto, escludendo il coinvolgimento di Stasi.

Accelerazione delle indagini

Negli ultimi giorni, le indagini hanno subito un’accelerazione, con perquisizioni a casa di Sempio e dei suoi familiari, e ricerche per l’arma del delitto. Gli inquirenti potrebbero rivelare importanti novità, mentre l’incidente probatorio è atteso con interesse per chiarire la corrispondenza genetica che collega il sospettato al luogo del delitto. La Procura ha interpretato un contatto tra Chiara e il computer di casa Poggi come una possibile spiegazione per il Dna trovato. Tuttavia, questo è contestato da una Procura già segnata da conflitti interni e incertezze. La nuova indagine mira a rielaborare e ricostruire l’accaduto al piano terra della villetta dove viveva Chiara Poggi, considerando anche l’ipotesi di una colluttazione.

La dinamica

La ricostruzione dell’omicidio mostra Chiara Poggi colpita a pochi passi dalla porta d’ingresso. Indossava un pigiama, segno che avesse aperto a qualcuno di fiducia. Non si sono registrati segni di effrazione o tentativi di violenza. L’orario della morte è stimato tra le 9.12 e le 9.35. Secondo la Suprema Corte, il killer è uno, anche se ci sono stati articoli che hanno suggerito l’ipotesi di più colpevoli. La questione del Dna, già inserito nei processi contro Stasi, è ritenuta non utilizzabile per la sua inattendibilità. L’alibi di Sempio, basato su uno scontrino di un parcheggio, è considerato controverso, in quanto non supportato da prove concrete al momento dell’interrogatorio iniziale. La vicenda si presenta quindi complessa e ricca di spunti per ulteriori approfondimenti.


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