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Investigatori sulle tracce del killer: pista cruciale.

Tra agosto e ottobre 2007, durante otto sopralluoghi nella villetta di via Pascoli, sono state raccolte numerose impronte. Sono 107 quelle registrate, con particolare attenzione su 78 frammenti. Di queste, 28 sono considerate utilizzabili per il confronto e otto impronte, di cui sette digitali e una palmare, hanno un potenziale valore per l’analisi. Queste nuove evidenze potrebbero influenzare la ricostruzione dell’omicidio di Chiara Poggi, attualmente in fase di approfondimento legale.

Una traccia in particolare sembra cruciale: quella sulla parete vicino alle scale che conducono al seminterrato, dove è stato trovato il corpo di Chiara. Essa corrisponde al palmo destro di un indagato, come evidenziato dalla corrispondenza di 15 dettagli dattiloscopici. Questa impronta era stata inizialmente scartata come “non utile” e priva di sangue. Si era invece ritenuto che un’altra impronta, lasciata da un altro indagato, fosse indicativa.

Altre impronte raccolte in casa e sulle scale non hanno dato risultati chiari. Una di queste è stata considerata una “mano sporca”, e le analisi hanno escluso l’appartenenza a uno dei soggetti indagati. Resta da vedere cosa emergerà dalle analisi future condotte nel contesto legale. Un esperto ha sollevato preoccupazioni riguardo al rischio di contaminazione delle tracce, suggerendo che la presenza di materiali misti potrebbe complicare l’analisi.

Il team difensivo di un indagato sta preparando una perizia e ritiene che ci possano essere indicazioni biologiche ulteriori sulla superficie analizzata. Si sta lavorando per rivedere scientificamente tutte le evidenze, comprese le impronte dei piedi. Un avvocato ha ipotizzato l’esistenza di una rete criminale dietro il delitto, affermando che Chiara Poggi sarebbe stata uccisa da un sicario.


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