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Impronte dei piedi: la difesa di Stasi ribalta il caso.

Chiara Poggi potrebbe essere stata uccisa da più persone. È questa l’ipotesi su cui sta lavorando la difesa di Alberto Stasi, condannato nel dicembre 2015 per il delitto di Garlasco, a seguito di un processo non lineare. I legali, oggi, vogliono esaminare scientificamente tutti i reperti a disposizione.

“Vorremmo fare una rivisitazione, a livello scientifico, di tutto, anche delle impronte dei piedi – ha spiegato l’avvocato – come quella parziale del numero 36/37, che si ritiene femminile, in quanto pensiamo che le nuove tecniche possano fornire un risultato diverso”. Quest’ipotesi sembra supportata dal fatto che nel marzo 2025 è stato iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, l’unico coinvolto nelle nuove indagini, accusato di omicidio in concorso con ignoti o lo stesso Stasi. Anche gli inquirenti sembrano infatti orientati verso un delitto commesso da più persone.

L’iter che ha portato alla condanna di Stasi ha avuto varie fasi. È stato inizialmente ritenuto non colpevole nei primi due gradi di giudizio, nel 2009 e nel 2011. Nel 2013, però, la Cassazione ha annullato la sentenza, chiedendo approfondimenti su materiale genetico presente sulla scena del crimine, in particolare i capelli trovati nella mano di Chiara Poggi. Di conseguenza, Stasi è stato condannato a 16 anni nel 2014 e la sentenza è stata confermata dalla Cassazione l’anno successivo.

Molti si schierano dalla parte del “biondino dagli occhi di ghiaccio”, come descritto negativamente dalla stampa del tempo. Stasi è stato condannato basandosi su indizi come la sua conoscenza della villetta dei Poggi, la presenza di biciclette da donna simili a quelle viste dai testimoni, e il suo numero di scarpa, che corrispondeva a impronte rinvenute sulla scena del crimine, senza tracce di sangue sulle sue scarpe. Inoltre, alcune dichiarazioni rese agli inquirenti erano contraddittorie.

Stasi ha già scontato 10 anni in carcere, e ne resterebbero altri 6, a meno che la sua difesa non faccia emergere ulteriori elementi. È una prospettiva interessante, dato che, mentre gli inquirenti cercano altri responsabili, le indagini su Sempio non escludono un possibile coinvolgimento di Stasi.


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