Il Tar riabilita il self check-in, ma Firenze dice no.
Il tribunale del Lazio annulla la circolare ministeriale. La sindaca: non cambia il nostro regolamento.
Rinasce la polemica contro il regolamento di Palazzo Vecchio sugli affitti brevi e contro il divieto di key box introdotto nel regolamento di Polizia urbana. A scatenarla è la sentenza del Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso della Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera contro la circolare del Ministero dell’Interno dello scorso novembre, che imponeva la necessità di identificare de visu gli ospiti. Il Tribunale amministrativo ha annullato il provvedimento e gli operatori del settore hanno iniziato a contestare l’amministrazione Funaro. Tuttavia, il Comune ribadisce che per i regolamenti di Firenze non ci sono cambiamenti.
Il Tar contro la circolare ministeriale
Il ricorso, pur non menzionando key box o tastierini, si riferisce esclusivamente alla circolare ministeriale sul riconoscimento di persona, che è stata bocciata dai giudici amministrativi. Secondo loro, il nuovo obbligo «non garantisce di per sé l’ordine e la sicurezza pubblica», in quanto non elimina il rischio che l’alloggio possa essere usato anche da soggetti non identificati dal gestore, contraddicendo così gli sforzi per semplificare gli adempimenti amministrativi avviati nel 2011.
In aggiunta, la sentenza critica anche la mancanza di spiegazioni su perché strumenti alternativi, come la verifica dell’identità da remoto, non possano raggiungere gli stessi obiettivi con minor impatto sui destinatari della normativa contestata, in base al principio di proporzionalità.
I gestori di Airbnb favorevoli
La decisione del Tar del Lazio viene definita una vittoria per la legalità e il buon senso. Si sostiene infatti che il ministero dell’Interno e i comuni che hanno seguito simili provvedimenti saranno costretti a ripensare le loro posizioni. Si critica inoltre l’approccio di Palazzo Vecchio, sostenendo che il divieto di self check-in non migliora la sicurezza e danneggia tanto i turisti quanto i professionisti del settore, e che richiedere la consegna delle chiavi di persona in orari scomodi è anacronistico.
Opposizione: «La sentenza è devastante»
Il partito di opposizione, da sempre critico nei confronti delle politiche comunali riguardo agli affitti brevi, sostiene che la sentenza rappresenti una sconfitta per l’amministrazione di Firenze, chiedendo la cancellazione del regolamento comunale.
Il Comune: «Le regole non cambiano»
Il regolamento sugli affitti brevi, in vigore dal 31 maggio, si basa su norme diverse dalla circolare contestata e il Comune ribadisce che non ci sono cambiamenti. La sindaca sostiene che sia il regolamento sulle key box sia quello sugli affitti brevi rimangono validi e che le regole devono essere uguali per tutti.