Il taglio del boma e il tentativo fallito. La ricostruzione.
A distanza di nove mesi, il naufragio del Bayesian registra l’ottava vittima. Durante le operazioni di recupero dello yacht, affondato nel mare di Porticello durante una tempesta il 19 agosto scorso, un sub ha perso la vita. L’incidente sarà oggetto di indagine da parte dello stesso pm che si occupa di altre vittime, tra cui un magnate, sua figlia e altre sei persone. Altre 15 persone sono sopravvissute.
La vittima, stando alle prime ricostruzioni, stava lavorando al taglio del boma a 49 metri di profondità. Dopo un tentativo andato a vuoto con le chiavi inglesi, è disceso con un cannello, e nel corso del taglio potrebbe essere stata colpita da un pezzo di materiale.
Le immagini delle operazioni, riprese con telecamere subacquee, si sono interrotte e sono scattati l’allerta e il recupero del corpo. Al momento dell’incidente erano presenti i militari della guardia costiera. È emersa inizialmente l’ipotesi di un’esplosione sott’acqua, non confermata, mentre è stata accantonata l’idea del malore.
Le operazioni di recupero del veliero potrebbero subire ritardi, e si prevede un sequestrato del cantiere e l’autopsia sulla vittima. Recentemente è arrivata una grossa gru per sollevare il Bayesian, affiancata da un’altra già presente. Questo potente mezzo marittimo è uno dei più forti d’Europa e ha iniziato a preparare il recupero del relitto.
Gli inquirenti sperano di ottenere risposte dall’analisi dell’imbarcazione per chiarire le cause del naufragio, se attribuibili a errori umani o ad altre circostanze. Tre membri dell’equipaggio sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo.