Il Ponte sullo Stretto preoccupa la Cgil.
Chi teme il Ponte sullo Stretto? Questa grande opera, che promette sviluppo, ricchezza, lavoro e crescita per il Sud Italia, è quotidianamente osteggiata. Ma da chi? Non da chi potrebbe subire perdite, come le aziende di traghettamento, né dalla mafia o dalla ‘ndrangheta, che vedrebbero ridotto il loro potere. I principali oppositori della costruzione sono i Sindaci di Villa San Giovanni e Reggio Calabria, le aree che beneficeranno maggiormente, i partiti politici di sinistra, e il sindacato Cgil, contrario a quello che potrebbe essere il più grande investimento per il Mezzogiorno.
Raramente un sindacato come la Cgil è a favore di lavoro, ricchezza e sviluppo. Le posizioni del Pd e del Movimento 5 Stelle contro il Ponte non sono solo ideologiche, ma riflettono compagini più profonde. La Cgil ha recentemente annunciato un ricorso all’Ue per fermare il progetto, e i Sindaci, entrambi del Pd, hanno già avviato un’azione legale contro l’opera. Queste reazioni estreme fanno presupporre che ci siano motivazioni più profonde, legate a una paura di perdere potere e interessi consolidati.
Difficilmente si comprende come i Sindaci e il sindacato possano adottare una posizione così rigida nel voler bloccare il progetto. Se il sindacalista fosse davvero interessato al bene dei lavoratori, dovrebbe appoggiare la realizzazione del Ponte. Con questo atto, si è rivelato essere un’espressione di interessi politici.
Nonostante queste resistenze, il Ponte sullo Stretto verrà costruito: il Governo ha accelerato il processo e in breve tempo arriverà all’ok finale, con i lavori che inizieranno subito. I ricorsi presentati non sembrano avere fondamento. L’Unione Europea, infatti, ha richiesto la realizzazione del Ponte per migliorare i trasporti e le infrastrutture del Sud Italia.
La storia potrebbe ripetersi come per il ricorso dei No Ponte, già bocciato in precedenza. Chi si assumerà le spese legali dei ricorrenti? Saranno i contribuenti a pagare poiché i ricorsi sono stati presentati da rappresentanti pubblici e sindacali. Le autorità competenti sono già allerta riguardo a un possibile danno erariale.