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Il libero pensiero non va vietato, mica siamo in Urss

“Sono d’accordo che ci sia qualsiasi iniziativa democratica e libera. Non capisco perché si dovrebbe vietare a priori il libero pensiero di qualcuno, non siamo mica in Unione Sovietica”: così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture ha risposto alle polemiche per il Remigration Summit previsto per domani. “Se qualcuno teme che l’immigrazione di massa sia un problema enorme e devastante, e io sono fra questi, deve poterlo esprimere”, ha dichiarato il leader di uno dei principali partiti a margine di un evento a Rozzano, nel Milanese.

“Ci sono pensieri di estrema sinistra di cui io non condivido neanche un’unghia, vogliono rifondare il comunismo e secondo me è surreale che uno nel 2025 voglia rifondare il comunismo”, ha continuato, come riportato, “però è giusto che nessuno gli rompa le scatole. Non capisco perché si dovrebbero vietare dei pensieri”. Dichiarazioni dirette del vicepremier, giunte dopo che la sinistra ha iniziato a esprimere preoccupazioni per il ritorno di regimi autoritari. Il Remigration Summit è “il primo summit europeo” dedicato alla remigrazione, ovvero all’espulsione in massa di immigrati e stranieri, compresi quelli regolari e i loro discendenti.


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