Gassmann chiede di rimuovere il nome del padre dal teatro.
Un attore ha espresso preoccupazione riguardo a un’assemblea di ultradestra svolta al Teatro Condominio, dedicato a Vittorio Gassmann. Ha sottolineato le esperienze familiari legate alla persecuzione nazista e ha chiesto una modifica al nome del teatro. La risposta del sindaco ha enfatizzato la libertà di espressione.
«Mio padre ebbe parenti deportati e uccisi dai nazifascisti. Sindaco, tolga il nome del teatro della sua città». In un post social, l’attore ha esortato il sindaco a cambiare il nome della sala. La richiesta è arrivata a 48 ore dal «Remigration Summit» di sabato, che ha visto la partecipazione di centinaia di politici e attivisti di alt-right in cerca di deportazioni.
La questione ha alimentato dibattiti nelle ultime settimane, culminando in manifestazioni di protesta a Gallarate, Busto Arsizio e Milano. L’attore ha detto: «Caro sindaco, leggo che nel teatro intitolato a mio padre, sabato è avvenuta la riunione internazionale di partiti di estrema destra. Se intende continuare a ospitare eventi con slogan razzisti e illiberali, le chiedo di rimuovere il nome di mio padre. Grazie». Il sindaco ha replicato affermando: «Vittorio Gassmann non avrebbe scelto la censura».