Garlasco, test del Dna su gemelle e amici, maxi perizia.
La situazione intorno all’omicidio di Chiara Poggi si complica, con nuove indagini in corso e un elenco di nomi da esaminare. La mappatura dei profili biologici da confrontare con i reperti raccolti nella sua abitazione si sta ampliando, mentre si cerca di determinare chi fosse presente in quel momento e chi potesse avere trasferito il proprio DNA su di lei senza contatto diretto. Il giudice di Pavia ha avviato un incidente probatorio per analizzare oggetti e margini ungueali della vittima dal 17 giugno.
I TAMPONI
Nel nuovo sviluppo dell’inchiesta, alcune persone dovranno sottoporsi a tampone, incluse le cugine di Chiara Poggi, gli amici più stretti e alcuni ufficiali dei carabinieri che hanno partecipato all’indagine iniziale. Tra questi, come i gemelli Cappa e alcuni ragazzi della compagnia di Marco Poggi e Andrea Sempio. Inoltre, si stanno considerando i profili di tre ufficiali dei carabinieri e del medico legale che si sono occupati del caso in passato.
La difesa dell’allora fidanzato ha richiesto l’inserimento dei nomi delle gemelle Cappa per ottenere un quadro completo e per determinare l’importanza del DNA trovato sulle unghie della vittima. Le consulenze legali indicano che tale DNA risulta sovrapponibile al profilo di Andrea Sempio. L’udienza rappresenta un momento chiave dell’inchiesta, dato che la formula utilizzata consente di anticipare la raccolta delle prove. I periti hanno 90 giorni per esprimere le loro conclusioni, le quali potrebbero influenzare le condanne già emesse in precedenza. Tra le domande affidate agli esperti, vi è quella riguardante l’efficacia dei profili genetici estrapolati dai margini ungueali e la possibilità di condurre confronti con il profilo genetico di Sempio e Stasi.
IL MESSAGGIO
Nessuno degli individui coinvolti in questo processo è attualmente indagato. Durante le indagini, è emerso un messaggio vocale di Paola Cappa che fa riferimento a una conversazione in cui si ipotizzava un’incrinatura nelle dichiarazioni di Stasi. Durante un incontro per i dettagli del caso, sono state fatte domande sulla posizione del corpo di Chiara e sui movimenti avvenuti nella villetta, suggerite dalle autorità investiganti.