Garlasco: Sempio, Stasi e dubbi sull’alibi.
Le ultime news su Garlasco: approfondimenti sull’impronta numero 33 e indagini sul profilo psicologico di Sempio.
Continuano gli esami scientifici su un’impronta, trovata sul muro delle scale che portano al seminterrato di casa Poggi e attribuita all’indagato Andrea Sempio. La Procura sta cercando tracce di sangue latenti nell’impronta.
Il procuratore ha interrogato Alberto Stasi su vari aspetti dell’indagine, dedicando particolare attenzione alla sua conoscenza con Sempio e a un aspetto emerso dalle indagini.
Stasi è stato interrogato riguardo ai post su Facebook pubblicati da Sempio e al suo interesse apparentemente ossessivo nei suoi confronti, come evidenziato da scritti e diari sequestrati. Frasi rilevanti includono: “Ho fatto cose così brutte che nessuno può neanche immaginare”.
Il Racis sta tracciando il profilo psicologico di Sempio, mentre una consulenza esaminerà la dinamica dell’omicidio in base all’analisi delle tracce di sangue.
Gli investigatori stanno ancora analizzando diari e documenti trovati nel suo appartamento, che risalgono al massimo al 2017. Risulta che Sempio abbia cancellato materiali precedenti a una prima indagine.
Stasi è stato interrogato anche riguardo a video intimi realizzati con Chiara e su come li scambiassero, menzionando un episodio in cui il fratello di Chiara ne venne a conoscenza.
In un’analisi delle impronte vi è un’altra impronta, non precedentemente attribuita, che è stata ritenuta non utile. Tuttavia, è stata indicata come comparabile, nonostante il confronto con vari familiari ed amici non abbia dato esito positivo. Sarà analizzata ulteriormente nell’incidente probatorio.
Alcuni punti controversi sulle indagini che portarono alla condanna di Stasi sono stati riesaminati, evidenziando elementi che meritano approfondimento. Un’impronta potrebbe rivelarsi decisiva se si trovassero tracce di sangue.
Si sta anche indagando sull’alibi di Sempio, relativo a un ticket di parcheggio che lo colloca a Vigevano la mattina del delitto. La revisione di tabulati e messaggi porta a riflessioni su possibili accordi tra la madre di Sempio e un teste presente sul luogo.
L’impronta numero 33 non modifica la versione di Sempio, il quale continua a dichiarare di essere stato in quella villetta, affermando di aver toccato vari oggetti e di non stupirsi per la presenza di impronte.