Abusi del primario di Piacenza: «Salteranno molti matrimoni».
Un radiologo «convocava le colleghe donne in stanza con l’altoparlante». I colleghi si complimentavano per il suo “successo”.
La stanza del primario di radiologia è sigillata, simile a una scena del crimine. Qui avvenivano le violenze sessuali emerse dall’indagine. Le microspie hanno catturato conversazioni con le donne e quelle con i colleghi che lodavano le sue azioni. Inoltre, una telecamera nascosta ha registrato 32 episodi di violenza in 45 giorni. Nel nosocomio, alcuni commentano sulla situazione delle donne consenzienti: «Ora salteranno matrimoni».
Le telecamere
Il primario è sposato e avrebbe intrattenuto due relazioni extraconiugali stabili. «Praticamente ci provava quasi tutti i giorni», riferisce una fonte. «Quasi tutte quelle che entravano nel suo ufficio subivano avance, approcci, rapporti sessuali». Alcuni affermano che avesse consapevolezza del suo fascino. Nonostante la sua personalità, nel reparto regnerebbe un clima omertoso. Nel frattempo, l’ospedale lo ha licenziato per giusta causa e potrebbe scattare la sospensione dall’Ordine dei Medici.
Senza scrupoli
Durante l’interrogatorio di garanzia, il primario ha scelto di non rispondere. La seconda denuncia è stata ritirata rapidamente. Gli investigatori notano che agiva come se le dipendenti fossero a sua disposizione. Commetteva violenze anche durante conversazioni di lavoro. Entrare nel suo ufficio significava dover sottostare a atti sessuali.
Ritorsioni e scatti di carriera
In alcuni resoconti emergono minacce di ritorsione per le vittime. «Le loro resistenze venivano vinte di volta in volta» e si ipotizzano scatti di carriera per chi era complice. Alcune donne si vantavano delle proprie esperienze. Ci sono segnalazioni di un ambiente ospedaliero in cui tutti erano compiacenti. Ci si interroga su chi, senza meritocrazia, è riuscito ad emergere nel contesto. Si esprime rammarico per i colleghi onesti costretti a subire questa situazione.
Omertoso e autoreferenziale
C’è stato un ambiente gravemente omertoso e autoreferenziale, dove le condotte del primario erano note a gran parte del personale. L’atteggiamento aveva portato a vantarsi con i colleghi uomini, ricevendo suggerimenti sugli atti da compiere. Gli abusi non hanno certo giovato agli utenti, poiché le operatrici erano costantemente turbate dalle molestie, mentre il primario era distratto dalle sue pulsioni, che avrebbero dovuto rimanere separate dalle attività lavorative destinate al benessere dei pazienti.