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Fondi per strade ridotti del 70%, Milano la più colpita.

Il cantiere stradale è chiuso e si apre un cantiere elettorale. Le risorse per le province subiscono un drastico taglio, con una riduzione del 70% dei fondi destinati alle strade. Questi fondi non andranno per il ponte sullo Stretto, ma saranno sottratti a province e città metropolitane, in particolare a Milano, dove si parla di alleanze fuori dagli schemi tradizionali. L’opposizione reagisce, mentre il governo assicura di fare “il possibile” per rimediare. Anche Forza Italia riconosce la validità delle proteste chiedendo un intervento governativo.

Circa 120 mila chilometri di strade necessitano di manutenzione e i fondi previsti dalla legge di bilancio non sono più disponibili. Dei circa 500 milioni destinati alle strade provinciali, 385 milioni sono stati tagliati per il biennio 2025-2026. La Lombardia, e Milano in particolare, subiscono i tagli più evidenti, passando da 11,5 a 3,4 milioni disponibili per la manutenzione. Si sottolinea che il ministero sembra privilegiare opere come quella dello stretto di Messina a scapito delle altre infrastrutture locali.

L’opposizione rilancia queste accuse, ma il ministero smentisce, affermando che le rimodulazioni non influenzeranno la manutenzione stradale. Parte dei fondi tagliati sarà destinata a Genova per i costi delle infrastrutture. Anche l’Unione delle province italiane si mostra disponibilità a discutere una revisione dei tagli.

All’interno della maggioranza ci sono segnali di preoccupazione riguardo alla situazione. Da Forza Italia si riconosce l’esistenza di un problema e si invoca un intervento del governo. A Milano, il consiglio metropolitano discuterà delle conseguenze dei tagli. I circoli milanesi esprimono forte irritazione, soprattutto dopo la fine del progetto Salva Milano.

Il clima politico in città è dinamico, con Forza Italia che punta a un attivismo crescente per le elezioni comunali del 2027. Si stanno facendo diverse iniziative per rafforzare la posizione in vista del possibile cambiamento dell’amministrazione. Il coordinatore regionale sta lavorando a un progetto per allargare la coalizione, includendo riformisti e libdem, mentre Azione si sta interrogando sulle alleanze e sui candidati da proporre.

Il dialogo con Forza Italia è attivo, ma anche la possibilità di ricadere verso il centrosinistra è considerata. L’identità comune riguardo al problema sicurezza favorisce le interazioni tra i due partiti. Anche se è stata offerta una poltrona a Forza Italia, non si esclude una collocazione più a sinistra da parte di Azione, che punta a un posizionamento strategico per il futuro.

A Milano, oltre ai nomi in discussione, si profila la necessità di un candidato civico che possa attrarre i moderati. Tuttavia, ciò che rischia di rimanere bloccato è il cantiere stradale, poiché i fondi sono stati tagliati e l’influenza di alcuni partiti appare in calo in città. Questo scenario solleva preoccupazioni generali in merito alla situazione delle strade provinciali in tutta Italia.


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