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Festa scudetto Napoli, rubate e distrutte molte auto.

San Giovanni a Teduccio, Napoli Est. La notte prima della festa scudetto, mentre molti preparavano bandiere e fuochi d’artificio, altri si dedicavano a ben altro. “Hanno rubato decine di auto, tra cui quella di mia madre. Le hanno tagliate a metà, verniciate e fatte circolare per animare i caroselli nelle strade”. Questa è solo una delle tante denunce ricevute nelle ultime ore. Scene surreali, se non fosse tutto vero. L’auto della madre di una cittadina è stata restituita, ma in condizioni disastrose. “Ormai è inutilizzabile, e la beffa è che bisogna anche pagare per lo smaltimento”.

Non goliardia, ma criminalità

Non si tratta di folklore né di passione calcistica. “Questa non è goliardia, non è vandalismo, ma è criminalità, afferma una testimone. La festa per il quarto scudetto è stata un momento di gioia per molti, ma non per tutti. Alcuni hanno passato la notte tra caserme e commissariati. “Purtroppo non tutti hanno potuto festeggiare come immaginavano”, sottolinea un deputato. “In molti si sono dovuti recare nei commissariati per denunciare furti di auto e scooter, usati per attività che nulla hanno a che vedere con la festa”.

Le immagini condivise sui social mostrano auto sfrecciare a folle velocità, spesso con dieci persone a bordo. Clacson impazziti, freni a mano tirati nel mezzo della folla. Oltre a San Giovanni, il fenomeno si è ripetuto in diversi quartieri. “Sfrecciando a tutta velocità con decine di persone a bordo, hanno creato scontri tra le strade affollate di tifosi”, continua il parlamentare. “Hanno generato panico e scompiglio tra famiglie, cittadini e turisti, che volevano vivere tranquillamente questa giornata”.

Condizioni irrecuperabili

Si tratta di una frattura culturale. Una parte della città desidera celebrare con amore e passione, mentre altri sfruttano l’occasione per imporsi con prepotenza. A farne le spese sono sempre le persone normali, quelle che hanno parcheggiato l’auto sotto casa e si ritrovano a piedi. Alcuni hanno visto il proprio scooter sfrecciare con un altro in sella, altri hanno riconosciuto la propria targa in un video. Chi ha ricevuto una telefonata con la notizia: “Scendi, la tua macchina è là, ma è messa malissimo”.

È necessario chiamare le cose con il loro nome, senza nascondersi dietro la scusa del folklore. “Questa è criminalità, dice una cittadina. Non si può più considerare un gioco. Se rubano un’auto, la smontano e la riverniciano per usarla nei caroselli, si tratta di un sistema criminale. Napoli meritava di più, e tanti hanno masticato amaro.


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