Femminicidio a Grugliasco, la figlia chiede della madre.
«Ma mamma dov’è? Come sta? Ha tanto male? Quando posso andare da lei?». G. lo chiede smarrita al fratello maggiore, mentre gli psicologi dell’ospedale cercano di tranquillizzarla. Stanno cercando le parole più delicate per dirle che mamma Fernanda non c’è più. La donna non è sopravvissuta alle diverse coltellate inflitte dal marito Pasquale Piersanti, un impiegato di 61 anni. Nel tardo pomeriggio di mercoledì, l’uomo ha massacrato la moglie davanti agli occhi della figlia 22enne, che ha la sindrome di Down ed è in profondo stato di choc.
Il disperato tentativo di salvarsi
Il femminicidio si è consumato in un alloggio al terzo piano di una palazzina tra Torino e Grugliasco. Fernanda Di Nuzzo ha cercato di salvarsi, uscendo sulle scale del condominio e urlando aiuto, suonando i campanelli degli altri appartamenti. «Quando ho sentito gridare, sono subito uscita e ho visto lui che brandiva un grosso coltello. Anche io ho rischiato di essere colpita», racconta una vicina di casa. Singhiozza: «Ho chiamato il 118 e poi mi sono avvicinata a Fernanda, provando di tutto per tenerla in vita in attesa dell’arrivo dell’ambulanza».
Sangue ovunque
Quando i medici e gli infermieri corrono lungo la rampa di scale, che dal terzo piano sale al quinto, dove la vittima ha cercato di sfuggire alla morte, c’è sangue dappertutto. Arrivano anche i carabinieri e i vigili del fuoco. Pasquale Piersanti, che nella sua furia omicida si è ferito alle braccia, è chiuso in casa, inebetito e assente. Con lui c’è anche la figlia. Entrambi vengono trasportati all’ospedale Molinette. Quando lui verrà dimesso, finirà in carcere per omicidio. La moglie morirà qualche ora più tardi per le ferite all’addome.
La testimonianza di chi li conosce
Chi vive nel quartiere di Gerbido descrive Piersanti come una persona molto riservata. «Veniva qui ogni tanto, comprava prosciutto cotto, pagava e salutava, ma non si è mai lasciato andare a confidenze», ricorda un macellaio. «Li vedevamo quando il pulmino del centro diurno portava a casa la ragazza, ma niente di più». Anche per carabinieri e polizia, marito e moglie erano sconosciuti fino a quel momento. Alla scuola materna, dove Fernanda lavorava da anni, i colleghi sono sconvolti.
L’ombra della depressione
Il movente rimane un mistero. Non è chiaro cosa abbia scatenato la violenza nei confronti della donna, con cui Piersanti era sposato da circa trent’anni. Non c’erano mai stati litigi o segnali di screzi in famiglia. A quanto pare, l’impiegato soffriva di depressione e sarebbe dovuto andare in cura da uno specialista.
Il futuro della figlia disabile
La ragazza proseguirà con il centro diurno, ampliando gli orari e le attività per affrontare questo momento. La rete familiare è molto unita e presente, quindi per ora resterà con i parenti. La famiglia e i servizi valuteranno la situazione e se sarà necessario attivare ulteriori supporti.
Lutto cittadino
Il sindaco di Grugliasco proclamerà lutto cittadino nel giorno del funerale: «È importante che la comunità sia consapevole di quanto accaduto e si unisca attorno ai familiari della donna».