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Emanuele De Maria e Chamila Wljesuriya, autopsie 16 maggio.

Venerdì 16 maggio si svolgeranno le autopsie di Emanuele De Maria e Chamila Wljesuriya presso l’istituto di medicina legale di Milano. Il pubblico ministero ha deciso di acquisire il fascicolo del carcere per esaminare il comportamento di De Maria nell’ambiente lavorativo e le relazioni nell’area educativa del carcere di Bollate, dove era detenuto per omicidio, al fine di identificare eventuali anomalie.

Si intende anche verificare se ci siano state omissioni o sottovalutazioni riguardo ai comportamenti ‘segnalatori’ dell’uomo, detenuto in regime di lavoro all’esterno, il quale ha ucciso Chamila Wijesuriya, con la quale intratteneva una relazione clandestina, lasciando il cadavere al Parco Nord. Dopo aver mancato il rientro serale al carcere di Bollate, ha accoltellato un collega all’Hotel Berna, prima di togliersi la vita lanciandosi dalla terrazza del Duomo.

Particolare attenzione sarà rivolta ai conflitti segnalati tra lui e il collega che ha aggredito, i quali potrebbero non allinearsi alle relazioni positive riportate dall’area educativa di Bollate. L’inchiesta mira anche a ricostruire i tre giorni di assenza di De Maria: dove ha dormito, dove ha mangiato e se qualcuno lo ha assistito. L’inchiesta, comunque, è destinata a chiudersi a causa della morte dell’uomo.

Commenti legali

Un legale di De Maria ha dichiarato che il suo assistito era stato valutato adeguatamente da tutti. Seguendo De Maria da tre anni, aveva sottolineato che l’approvazione per il permesso di lavoro era stata decisa sulla base di relazioni pregresse, in cui non erano emerse valutazioni negative. Non vi erano stati elementi tali da negare il permesso, e De Maria era considerato idoneo da tutti. Secondo lui e le autorità giudiziarie, non c’erano motivi per ritenere che De Maria potesse ripetere un femminicidio.


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