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Dl sicurezza in Aula, opposizioni: “Populismo penale”. Scontri a Roma.

Clima teso nell’Aula per il decreto sulla sicurezza, attualmente in discussione alla Camera per la sua conversione in legge. A Roma, si sono verificati scontri tra manifestanti e polizia durante una manifestazione contro il decreto. Diverse centinaia di partecipanti, riuniti in piazza Barberini, hanno tentato di raggiungere il Parlamento, affrontando le forze dell’ordine già schierate. Gli interventi iniziali in Parlamento sono stati effettuati dai gruppi di opposizione, che hanno criticato duramente l’iter in commissione Affari costituzionali. Le opposizioni denunciano una “doppia tagliola” che ha impedito un adeguato esame del progetto originale di legge, poi trasformato in decreto d’urgenza. Parlano di un “populismo penale” che rischia di penalizzare ingiustamente. Il governo, invece, prosegue determinato, con una maggioranza poco presente, in vista di una possibile fiducia. La premier difende il decreto, sostenendo che ha già portato a sgomberi di immobili occupati abusivamente.

Le opposizioni, in risposta alle dichiarazioni del governo, parlano di un clima autoritario che soprassiede al diritto di manifestazione. Un deputato di un partito di opposizione ha sottolineato le crescenti difficoltà sociali e lavorative, accusando il governo di voler reprimere il dissenso. Un collega ha bollato come surreale la mancanza di interventi da parte della maggioranza durante l’esame del decreto, che è stato modificato in modo rapido e senza discussione. I numeri mostrano una presenza esigua dei parlamentari della maggioranza e critiche provenienti anche da altri gruppi politici riguardo alla gestione del procedimento legislativo. Un altro deputato ha evidenziato le violazioni di regolamento, definendo il processo di approvazione del decreto come un’emergenza per la democrazia.

Un deputato ha anche messo in dubbio l’efficacia del decreto nel migliorare la sicurezza in Italia, lamentando l’assenza di risorse per rafforzare le forze dell’ordine e la magistratura. Ha avvertito che il decreto potrebbe restringere spazi di dissenso, mentre un altro deputato ha definito il testo come una rottura dell’ordine costituzionale, esprimendo preoccupazione per la rapidità con cui il decreto è stato trasformato in provvedimento urgente. L’Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale ha annunciato una settimana di mobilitazione contro il decreto, sottolineando che introduce nuove fattispecie penali e inasprisce le pene, trattando forme di dissenso sociale. Gli eventi di mobilitazione si svolgeranno in diversi atenei italiani, affrontando temi di politica criminale e principi costituzionali.

Il governo e la maggioranza continuano a gestire le comunicazioni principalmente sul tema degli sgomberi, neglectando le critiche ricevute. Un esponente della Lega ha enfatizzato la rapidità degli sgomberi per occupazione abusiva, ma da un’organizzazione dei diritti degli inquilini arriva una critica per la mancanza di politiche abitative strutturali. Si sottolinea che molti alloggi pubblici rimangono vuoti per mancanza di manutenzione e ristrutturazione, creando un terreno fertile per le occupazioni abusive. Si chiede quindi un intervento politico per affrontare l’emergenza abitativa mediante investimenti in case popolari e politiche abitative sostenibili.


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