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Dl Albania, scontro tra giudici su trattenimento migranti.

Non solo conflitti tra il governo e i giudici. Ora, sul disegno di legge riguardante il trasferimento e il trattenimento dei migranti nel centro di Gjader, si è aperto un confronto anche tra magistrati.

La Corte d’appello di Roma ha deciso di non seguire una recente sentenza della Cassazione, che considerava legittimo il trattenimento in Albania anche di migranti irregolari in attesa di asilo. I giudici hanno ordinato la liberazione di un cittadino ghanese, che ora dovrà tornare in Italia.

Secondo la giudice coinvolta, questa pronuncia è “unica e isolata” e ignora la direttiva europea sulle procedure d’asilo. La decisione di non allinearsi con la sentenza della Cassazione di maggio è stata motivata da tali considerazioni.

Il governo aveva accolto con favore la sentenza della Cassazione, temendo che i migranti irregolari in attesa di espulsione potessero essere liberati e riportati in Italia se avessero fatto richiesta di asilo. Tuttavia, la giudice ha osservato che il protocollo Italia-Albania prevede che il trattenimento a Gjader sia consentito solo per richiedenti asilo sottoposti a procedure accelerate o per irregolari con un ordine di espulsione.

Se un migrante presenta richiesta di asilo, non può essere rimpatriato fino a quando la domanda non sarà esaminata, inclusi eventuali ricorsi. In questo periodo, ha diritto di rimanere in Italia, nel rispetto delle garanzie costituzionali del diritto di difesa. Inoltre, la Corte d’appello ha contestato l’equiparazione del centro albanese ai CPR italiani, sottolineando che Gjader non fa parte dell’Italia.


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