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Decreto Sicurezza, seduta alla Camera prima del voto finale.

Il 29 maggio è stata inaugurata presso la Casa Circondariale “Pasquale Mandato” di Secondigliano (NA) la maggiore cittadella dello sport mai realizzata in un carcere italiano. L’iniziativa, parte del progetto Rigiocare il Futuro, ha portato alla costruzione di un campo da calcio e due campi da padel, con l’intento di promuovere l’inclusione sociale, la formazione e il reinserimento delle persone detenute attraverso lo sport.

Questo progetto è un esempio concreto di collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore. È frutto dell’unione delle associazioni Seconda Chance e Sport Senza Frontiere, e ha ricevuto il supporto di numerose imprese, tra cui Entain Italia, Ita Airways, Miri Spa e altre realtà del settore privato. L’initiativa è realizzata con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli, attraverso il logo di Napoli Capitale dello Sport 2026, e di Sport e Salute, che ha supportato il progetto “Sport di tutti – Carceri 2024”, mirato a promuovere attività sportive e formative negli istituti penitenziari.

All’inaugurazione hanno partecipato diversi rappresentanti delle istituzioni e del mondo dello sport, che hanno discusso sull’importanza di creare opportunità per la pratica sportiva nei contesti penitenziari, contribuendo così alla crescita e al reinserimento lavorativo delle persone detenute.

Investire nella riabilitazione sociale attraverso lo sport nei centri penitenziari favorisce un sistema in grado di offrire percorsi di crescita, generando effetti positivi per la società. Lo sport, con i suoi valori di rispetto e collaborazione, diventa uno strumento di cambiamento e restituisce dignità alle persone. La cittadella sportiva funge da laboratorio di educazione e crescita personale. Attraverso attività sportive e formativi, il progetto intende offrire nuove prospettive di vita a chi sta scontando una pena.

Durante l’inaugurazione, la Cittadella dello Sport è stata animata da partite di calcio e padel che hanno coinvolto ex calciatori storici e detenuti, creando momenti significativi di condivisione e divertimento.

Le associazioni promotrici del progetto sottolineano l’importanza della seconda opportunità e del potere dello sport come strumento di inclusione. Questo modello concreto di cambiamento unisce sport, formazione e sviluppo personale, mirando a un reinserimento autentico per le persone detenute.

È stato sottolineato come la creazione di una cittadella sportiva all’interno dell’istituto contribuisca al benessere fisico e alla crescita personale, affiancando l’offerta scolastica e professionale già presente. Il progetto, accolto positivamente dalla comunità penitenziaria, risponde alle esigenze di movimento e interazione dei detenuti, promuovendo il rispetto delle regole e la coesione sociale.

Un’importante rete di collaborazione tra istituzioni e privato favorisce opportunità di grande impatto sociale. La reintegrazione e la formazione delle persone detenute rappresentano investimenti per la sicurezza e il futuro della comunità.

Lo sport è riconosciuto come un linguaggio universale, capace di educare e unire, e progetti del genere evidenziano come la pratica sportiva possa essere una leva per il reinserimento sociale. L’impegno nel settore penitenziario è fondamentale per costruire nuovi percorsi di vita.

La cittadella sportiva rappresenta una trasformazione che migliora il benessere psicofisico, promuovendo valori come il fair play e il lavoro di squadra. Il progetto incarna una funzione rieducativa, contribuendo alla coesione sociale e al rispetto delle regole. Formare significa dare strumenti per ricominciare, e l’arbitraggio è visto come un’opportunità di crescita e responsabilità.


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