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Da Extra Homnes a Habemus Papam: la storia e il significato.

Si inizia con «Extra omnes» e si finisce con «Habemus Papam». Le procedure del Conclave formano una liturgia tra il mistico e l’elettorale, scandita da formule in latino, la lingua ufficiale della Città del Vaticano. Dopo la processione dalla Cappella Paolina alla Sistina, i cardinali intonano due canti in latino: le litanie dei santi e il “Veni Creator Spiritus”, per invocare l’aiuto dello Spirito Santo. Una volta entrati nella Cappella, il decano pronuncia il giuramento solenne a nome di tutti i cardinali, che promettono di «osservare fedelmente e scrupolosamente» le regole della Universi Dominici Gregis, la costituzione apostolica sul Conclave, impegnandosi a mantenere segretezza e imparzialità. Ogni cardinale deve poi dichiarare il proprio nome seguendo con «spondeo, voveo ac iuro», cioè «prometto, mi obbligo e giuro», posando la mano sul Vangelo con un’ulteriore formula.

EXTRA OMNES

Solo dopo che tutti i cardinali hanno votato, il maestro delle celebrazioni, in questo caso monsignor Diego Ravelli, pronuncia la frase «Extra omnes», ovvero «fuori tutti». Questa formula potrebbe risalire al 1274, quando papa Gregorio X impose la clausura dei cardinali elettori per evitare corruzione e interferenze.

Le formule continuano anche con la procedura di voto, anch’essa scandita da rituali. La scheda elettorale riporta la frase «Eligo in Summum Pontificem», che significa «Eleggo come Sommo Pontefice», con uno spazio bianco per il nome del candidato. Quando il cardinale deposita la scheda nell’urna, recita una frase in latino che si traduce in «Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto».

ACCETTI LA TUA ELEZIONE?

Una volta scrutinati i voti e raggiunto il quorum, il decano si rivolge all’eletto con la domanda: «Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?». Se il prescelto risponde affermativamente, gli viene chiesto quale nome vuole scegliere come Papa: «Quo nomine vis vocari?». La risposta comincia con «Vocabor», cioè «Sarò chiamato».

HABEMUS PAPAM

Dopo la vestizione, il protodiacono annuncia l’elezione con «Annuntio vobis gaudium magnum»: l’Habemus Papam. Il protodiacono rivela il nome del nuovo pontefice dicendo «Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum», seguito dal nome di battesimo in latino e dal cognome, assieme al nuovo nome pontificale scelto.

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