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Condanna dopo due assoluzioni: è irrazionale

Sul caso Garlasco, si ritiene irragionevole che, dopo due sentenze di assoluzione, sia intervenuta una condanna senza un nuovo processo. Questa situazione appare illogica.

È irragionevole perché, secondo la legge, si può condannare solo oltre ogni ragionevole dubbio. Se i giudici hanno dubitato al punto da assolvere, non si comprende come si possa procedere a una condanna. Questa situazione richiede una riforma, che è stata tentata ma non completata.

In risposta a domande su eventuali conseguenze per i magistrati coinvolti, si afferma che la responsabilità si tiene solo se il magistrato non conosce la legge o non comprende le carte. Per questo motivo, nei paesi democratici esistono più gradi di giudizio, poiché si presume che una sentenza possa essere errata.

Si riconosce che attualmente l’opinione pubblica ha una visione negativa della giustizia, alimentata da situazioni come questa.

È opinione che, oltre alla responsabilità dei magistrati, ci sia anche una colpa delle leggi. I magistrati applicano leggi imperfette che possono portare alla procrastinazione indefinita dei processi, quando, invece, sarebbe necessario avere il coraggio di chiuderli.


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