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Come il centrodestra ha riqualificato Caivano.

Riprendere le periferie per contrastare la criminalità organizzata. Tre anni fa Caivano era considerato un’area ad alta criminalità, oggi è tra le zone più sicure della Campania. Nel 1980, il sisma in Irpinia portò a Caivano molti sfollati e si generò un contesto difficile, aggravato dalla speculazione edilizia e da strategie politiche inefficaci. Le palazzine abbandonate divennero rapidamente luoghi di spaccio, dove i clan gestivano il traffico di droga sotto il controllo di minori e violenze sistematiche.

Don Maurizio Patricello ha testimoniato la gravità della situazione, sottolineando come le famiglie oneste lasciassero il quartiere, lasciando il campo libero alla malavita. Dopo episodi drammatici, come l’abuso di due cuginette da parte di una gang, le autorità hanno reagito con operazioni di polizia e investimenti significativi. Un piano di riqualificazione da 56 milioni di euro ha previsto il potenziamento della videosorveglianza, l’illuminazione e la ristrutturazione di spazi pubblici e sportivi.

È stato anche inaugurato un nuovo polo universitario e avviate iniziative per ridurre la dispersione scolastica. Tuttavia, restano problematiche significative, come l’accessibilità al quartiere e il malcontento tra i giovani, che si sentono esclusi dai processi di riqualificazione. La giustizia ha punito i responsabili degli abusi, ma il rischio di devianze giovanili continua a essere una preoccupazione.

Le autorità hanno cercato di ristabilire la fiducia con la popolazione, promettendo sostegno e sicurezza. L’impegno è volto a garantire un futuro migliore per i giovani, con la speranza che ogni passo compiuto nei progetti attuali avrà un impatto positivo sulla comunità.


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