Colpita al volto e sepolta viva tra i rifiuti.
Cinque ferite al volto, non quattro, in un contesto investigativo inquietante: l’ipotesi che la giovane fosse ancora viva quando sepolta da detriti dal suo ex fidanzato. Questa ipotesi è ora sottoposta a verifica attraverso l’autopsia, mentre il caso della studentessa di Afragola compare di fronte a un giudice. Alle 9.30, presso il carcere di Poggioreale, il giovane, prossimo ai 19 anni, è atteso dal gip del Tribunale di Napoli nord. Difeso da un avvocato penalista, avrà l’opportunità di raccontare la sua versione dei fatti. È accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere, con l’aggravante della crudeltà. Le relazioni mediche evidenziano le cinque ferite al volto e il corpo abbandonato, probabilmente ancora vivo, sotto cumuli di rifiuti.
Lunedì 26 maggio, Martina si trova con un’amica in una yogurteria quando arriva il suo ex. Si scambiano alcune parole, poi la ragazza torna dall’amica, mentre il ragazzo appare sconvolto. Poco dopo, Martina lo segue in un casolare dove il giovane agisce senza pietà. Dopo aver sepolto la fidanzata, nasconde il suo telefono in un’intercapedine e se ne libera della sim card. Poi, torna a casa, si cambia, gettando vestiti insanguinati nella spazzatura e chiedendo alla madre di lavare i pantaloni.
La madre di Martina tenta di contattarla senza successo, mentre il ragazzo si distrare con amici fino a tardi. Mattina seguente, si offre di aiutare nelle ricerche della ragazza, ingannando i genitori con false piste. Solo dopo il secondo sopralluogo i carabinieri trovano il corpo di Martina, circondato da frasi d’amore scritte dai due in un momento di serenità.
I genitori della giovane ripensano alle parole dell’ex fidanzato, ricollegando i dettagli. Poche ore dopo la confessione del ragazzo, in città scatta un dramma collettivo. La comunità, già segnata da eventi tragici, è colpita dal dramma di Martina. All’istituto, gli studenti esprimono il loro dolore con palloncini e pensieri scritti sui post-it, manifestando un profondo senso di perdita.