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Chiamate e sms tra le 9.58 e le 12.18 smentiscono l’alibi.

La procura di Pavia sta indagando sull’alibi di Andrea Sempio e sui contatti telefonici avuti la mattina dell’omicidio di Chiara Poggi. Nel frattempo, la Procura generale di Milano ha richiesto la revoca della semilibertà concessa ad Alberto Stasi, che sta scontando 16 anni di carcere per il delitto.

LA RICHIESTA

La sostituta pg Valeria Marino si è rivolta alla Cassazione per annullare il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza, che ad aprile aveva accolto la richiesta di Stasi per uscite giornaliere dal carcere di Bollate. Il ricorso è motivato dalla mancata autorizzazione per un’intervista andata in onda il 30 marzo, durante un permesso per un “ricongiungimento familiare”. Questa intervista, come già evidenziato nel rigetto dell’istanza di semilibertà, rappresenta un elemento negativo nel percorso rieducativo di Stasi, anche se il direttore del penitenziario, Giorgio Leggieri, ha dichiarato che non sono state riscontrate “infrazioni alle prescrizioni”.

I giudici hanno condiviso questa posizione, facendo riferimento alle relazioni dell’equipe dell’istituto, secondo cui il 41enne, pur proclamandosi innocente, ha mostrato un comportamento in linea con l’accettazione della condanna e empatia verso la vittima. L’avvocata di Stasi, Giada Bocellari, ha chiarito che la questione dell’intervista è già stata risolta dal carcere e dal Tribunale di Sorveglianza. Angela Taccia, legale di Sempio, è stata interrogata dai carabinieri di Milano riguardo a delle minacce ricevute via email, oggetto di un’inchiesta a Pavia.

L’ALIBI

Per quanto riguarda la nuova inchiesta, sono in corso verifiche sull’alibi di Sempio. Gli inquirenti stanno analizzando sei contatti telefonici registrati tra lui e due amici, Mattia Capra e Roberto Freddi, dalle 9.58 alle 12.18 del 13 agosto 2007. Le chiamate brevi e gli sms suggerirebbero che Sempio si trovasse a Garlasco anziché a Vigevano, come dichiarato, mentre gli altri due ragazzi non risulta che si trovassero nel comune dove si è verificato il delitto.


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