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Chi è il possibile primo Papa statunitense.

Dopo la prima fumata nera, salgono le quotazioni del cardinale Robert Francis Prevost, che potrebbe diventare il primo papa statunitense. Chi è e perché è considerato un ‘papabile’ di compromesso?

La carriera ecclesiastica

Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Robert Francis Prevost entrò nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977, emettendo i voti solenni nel 1981. Il suo percorso accademico comprende una laurea in Matematica conseguita presso la Villanova University nel 1977, un Master in Teologia presso la Catholic Theological Union di Chicago, e successivamente una licenza e un dottorato in diritto canonico ottenuti presso il Pontificio Collegio San Tommaso d’Aquino a Roma. La sua tesi di dottorato trattava del ruolo del priore locale nell’Ordine di Sant’Agostino.

La sua carriera ecclesiastica è segnata da incarichi di rilievo e da numerosi riconoscimenti. Dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1982, Prevost partì nel 1985 per la missione agostiniana in Perù, dove servì come cancelliere della Prelatura Territoriale di Chulucanas fino al 1986.

Dal 1987 al 1988 rientrò negli Stati Uniti per svolgere il ruolo di responsabile vocazionale e direttore delle missioni della Provincia agostiniana di Chicago. Poi tornò in Perù, dove per dieci anni diresse il seminario agostiniano di Trujillo, insegnò diritto canonico nel seminario diocesano e ne fu anche prefetto degli studi. Oltre a ciò, svolse compiti pastorali in parrocchia, fu funzionario diocesano, formatore e vicario giudiziale.

Nel 1999 tornò a Chicago e fu eletto priore provinciale della provincia ‘Mother of Good Counsel’ dell’arcidiocesi. Dopo due anni e mezzo, fu eletto priore generale dell’Ordine Agostiniano, incarico che ricoprì per due mandati, fino al 2013. Nel 2014 rientrò in Perù, dove fu nominato amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo. L’anno seguente ne divenne vescovo. Durante il suo episcopato, fu anche vicepresidente e membro del consiglio permanente della Conferenza Episcopale Peruviana dal 2018 al 2023. In quegli anni, l’episcopato peruviano avrebbe avuto un ruolo rilevante nel garantire una certa stabilità istituzionale durante le crisi politiche che portarono alla caduta di diversi presidenti. Nel biennio 2020–2021, Prevost fu anche amministratore apostolico di Callao, in Perù.

Nel gennaio 2023 fu nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi, un incarico strategico poiché responsabile della nomina dei vescovi in tutto il mondo. Il 30 settembre 2023 fu creato cardinale.

Perché è considerato ‘papabile’

Robert Francis Prevost è una figura di spicco nella Chiesa cattolica contemporanea, con un profilo internazionale che potrebbe unire diverse sensibilità all’interno della Chiesa.

Il cardinale è membro di sette dicasteri vaticani, oltre che della Commissione per il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, segno della fiducia nelle sue competenze amministrative.

Punti in comune con Papa Francesco

Nei primi mesi da prefetto, Prevost ha mantenuto un profilo mediatico riservato, ma ha ricevuto apprezzamenti per la sua capacità di ascolto e la padronanza delle questioni trattate. È considerato molto vicino alla visione di Papa Francesco in materia di ecologia, attenzione ai poveri e ai migranti, e disponibilità all’incontro con le persone. Lo scorso anno dichiarò: “Un vescovo non dovrebbe comportarsi come un piccolo principe nel suo regno”.

Ha sostenuto la svolta pastorale che consente ai divorziati risposati civilmente di ricevere la Comunione. È apparso più cauto rispetto al pontefice nell’approccio alla comunità Lgbtq, anche se ha mostrato un certo sostegno alla dichiarazione “Fiducia supplicans”. Le sue posizioni su temi come l’ordinazione delle donne e la benedizione delle unioni omosessuali sono state oggetto di discussione.

Le controversie relative agli abusi sessuali da parte del clero

Il cardinale Prevost è stato coinvolto in due controversie relative agli abusi sessuali da parte del clero, ma in entrambi i casi è stato difeso con fermezza. I suoi sostenitori sottolineano la sua innocenza e affermano che le ricostruzioni siano state inesatte. Il primo episodio riguarda il suo operato durante il mandato di provinciale degli agostiniani a Chicago (1999-2001), quando un sacerdote, poi condannato per abusi su minori, fu autorizzato a restare in un convento vicino a una scuola elementare e continuò temporaneamente il suo ministero. Più recentemente, sono emersi dubbi sulla gestione di un caso di abusi nella diocesi di Chiclayo, dove due sacerdoti furono accusati di molestie su tre bambine.

Alcuni accusatori sostengono che Prevost non abbia indagato a fondo, ma la diocesi ha smentito tali affermazioni, affermando che il vescovo seguì le procedure previste. Avrebbe ricevuto personalmente le vittime, avviato un’indagine canonica preliminare e consigliato di rivolgersi anche alla giustizia civile. Nel luglio 2022, Prevost inviò i risultati dell’indagine al Dicastero per la Dottrina della Fede per ulteriori valutazioni, e i suoi difensori evidenziano che dispone di documenti che confermano il rispetto delle norme canoniche e l’attenzione rivolta alle presunte vittime.


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