Chamila Wijesuriya si confida: «Mi chiede soldi».
È emersa una fotografia trovata nel telefono della vittima, che confermerebbe la preoccupazione riguardo alle insistenze di denaro da parte del 35enne.
Nuovi dettagli sul dramma all’Hotel Berna di Milano, dove un uomo ha ucciso una collega, ferito gravemente un altro dipendente e si è tolto la vita lanciandosi dal Duomo. Secondo una testimonianza di una collega, la vittima, Chamila, era molto preoccupata per le richieste di denaro e temeva per la sua incolumità. Gli investigatori hanno ascoltato i colleghi del luogo di lavoro per cercare segnali di allerta che potrebbero essere stati trascurati e per capire se il tragico epilogo si potesse evitare.
Un detenuto «totalmente equilibrato»
Recentemente, il ministro della Giustizia ha richiesto al Tribunale di Sorveglianza di Milano una relazione urgente sul caso, inclusa una valutazione psicologica del detenuto, ritenuto fino a poco tempo fa «un detenuto modello» nel carcere di Bollate. Gli educatori e psicologi del carcere lo avevano descritto come «totalmente equilibrato» e senza scompensi psichici.
La realtà descritta dai colleghi
Contrariamente a queste valutazioni, i colleghi in hotel hanno raccontato di episodi di gelosia. Una collega ha riferito che l’uomo mostrava comportamenti morbosi e gelosi, arrivando a scatenate scenate. In una occasione, ha reagito in modo violento quando la vittima ha toccato un collega. Un altro collega ha detto di aver avvertito Chamila di fare attenzione, dopo averla vista appartarsi con l’uomo.